C’era una volta un Principe che, in esilio forzato e costretto suo malgrado al duro lavoro bancario, decise di cantare al mondo e a Dio Rai, amore mio. C’era una volta un cantante che, con il suo gelato al cioccolato, gli porse amorevolmente la guancia e affermò “Ma dove vuoi andare… Ti annoi, va bene, balliamo!”. Mai proposta fu più fulminante per gli ignari telespettatori, rimasti chiaramente shockati dalla bravura danzante del ragazzo casa&chiesa, ora in grado di poter gridare al mondo e a Dio Fiorello, ci sono anch’io.
Emanuele Filiberto ha un grande merito: il coraggio di spacciarsi per ciò che non è, ossia un grande artista. Una bella faccia tosta che, grazie ad abili operazioni di marketing svolte (ovviamente) da altri, impazza immeritatamente sugli schermi Rai. E dopo la dura “gavetta a I Raccomandati” (gavetta?) il prode principino ha ottenuto la promozione a “conduttore” in quel di Ciak si Canta, roba che Corrado e Mike Bongiorno si sono rivoltati nella tomba al solo pensiero. Non ce ne vogliano il re e la regina, ma Filiberto risulta semplicemente imbarazzante: presenza scenica pari a zero, incapacità di gestirsi, di gestire il palcoscenico e i “tempi scenici” (con tutti gli annessi e connessi di uno studio televisivo) e, per giunta, manca di spontaneità (salverebbe capra e cavoli pur di leggere il gobbo), di simpatia e di autoironia. Da farci rimpiangere Eleonora Daniele – anche lei simpatica quanto un pelo incarnito – ed è tutto dire.
Ad aiutarlo in questa difficile missione che potrebbe culminare, poi ci spiegheranno per quali meriti, in un programma “tutto suo” a settembre, non poteva che esserci Pupo. All’anagrafe Enzo Ghinazzi, del “famoso” cantante non possiamo non sottolineare la solita delicatezza nel trattare gli ospiti e l’abilità nel trasformare qualsiasi programma nella puntata meno riuscita di Cantando Ballando. E come se non bastasse, a fare da contorno a questa brodaglia insaporita la scenografia riciclata di Marco Calzavara.
Per carità, l’idea alla base di Ciak si Canta è anche originale. Peccato che la maggior parte dei videoclip risulti talmente inguardabile da confonderci con la Top100 anni 70 di Mediashopping. E nulla possono Miriam Leone, invecchiata di 20 anni con il passaggio in prima serata, e Cristiano Malgioglio, gli unici apprezzabili in quest’atmosfera da sagra della salsiccia.
Il resto è… tutto da buttare.
1. lillina ha scritto:
13 marzo 2010 alle 17:21