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novembre
‘Io capitano’ di Garrone al Parlamento Europeo per sensibilizzare anche i politici sui migranti

Matteo Garrone (US Rai)
Da Venezia al Parlamento Europeo. Questo il percorso di Io capitano, film pluripremiato del regista Matteo Garrone, che nelle scorse settimane ha vinto il Leone d’Argento all’80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2023, candidato agli Oscar 2024 e pronto per essere presentato al Parlamento Europeo.
Il film racconta la storia di Seydou e Moussa, due giovani senegalesi, che lasciano il loro Paese per raggiungere l’Europa affrontando il deserto, i centri di detenzione in Libia e la traversata nel Mar Mediterraneo. Una vicenda quanto mai attuale dopo le tragiche traversate avvenute negli scorsi mesi verso l’Italia che hanno suscitato non poche polemiche nei confronti della gestione europea. Sarà proprio al Parlamento Europeo che, mercoledì 15 novembre, Io capitano verrà trasmesso durante l’evento “L’Europa vista dagli altri”.
“Spero che arrivi a scuotere profondamente i politici, anche se conoscono bene queste vicende. Il film parla di due ragazzi giovanissimi che come voi hanno dei desideri, dei sogni che vogliono realizzare, solo che loro per farlo devono rischiare la vita. Questo film racconta una storia che conosciamo tutti, solo che la vediamo da un’angolazione diversa, non dal punto di vista più occidentale, cioè delle barche che arrivano, ma dal punto di vista di chi ha intrapreso questo viaggio nel tentativo di raggiungere i propri sogni”
ha raccontato Garrone agli studenti delle scuole superiori di Roma e del Lazio, per il modulo didattico Cinema, Storia & Società, parte del Progetto Scuola ABC. “Dietro ad ogni fotogramma c’è una storia vera, un’avventura epica che fa di loro dei veri eroi contemporanei”, ha aggiunto. Non sono mancate poi da parte del regista parole probabilmente dirette all’operato degli Stati europei di fronte alla tragicità dell’immigrazione incontrollata:
“Questo che avete visto è un documento di storia contemporanea che ha a che fare con il nostro presente e avrà a che fare purtroppo anche con il futuro. Perché, se la linea comune è alzare i muri e i fili spinati, la voglia di vita dei giovani non si fermerà davanti a nessun muro. Il problema non si fermerà e dovremo continuare a fare i conti con questi bollettini di morte”.
Disperazione, speranza e resistenza, queste le parole d’ordine di Io capitano. Le imprese di Seydou e Moussa sono solo un esempio di ciò che accade per approdare sulle coste europee, una lotta contro il tempo e il mare.


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1 Commento dei lettori »

Poco ci manca che lo farà spedire gratuitamente casa per casa questo film…

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1. Carmelo ha scritto:
11 novembre 2023 alle 15:57