
12
gennaio
Torna The Voice? La risposta di Stefano Coletta

Stefano Coletta
La novità è The Voice Kids che arriverà al termine di The Voice Senior, che per il terzo anno consecutivo andrà ad occupare i venerdì sera di Rai1. All’appello, dunque, manca soltanto The Voice. Il format originale delle sedie girevoli è assente dagli schermi di Rai2 dal lontano 2019. E di un probabile ritorno ne ha parlato, senza sbottonarsi (ma nemmeno chiudendo la porta), Stefano Coletta.
“Con Marco Tombolini (Ceo di Fremantle, ndDM) abbiamo parlato recentemente di The Voice. quando si mettono delle idee sul tavolo si ragione con calma, con serietà. Per me per ora The Voice Senior resta la priorità. Chissà ne parleremo e vedremo“ – ha detto il Direttore di Rai Intrattenimento Prime Time nel corso della conferenza stampa di The Voice Senior.
Ammettiamolo, The Voice non è mai stato il talent più amato dalla gente che piace, bistrattato dalla critica e mal valorizzato dalla stessa Rai. Tuttavia, dati alla mano, gli ascolti non sono mai stati fallimentari. L’ultima edizione, in linea con la precedente ma in calo rispetto alle altre, ha ottenuto il 10.4% di share con poco più di 2 milioni di spettatori. Il record spetta alla finale della seconda edizione che raggiunse 4,1 milioni spettatori col 21% di share che ha contribuito a fare del talent uno dei titoli più visti negli ultimi 10 anni su Rai2.
Ma The Voice 7 avrebbe ancora un senso? La risposta è nì. Da un lato non se ne sente la mancanza e parliamo pur sempre di un programma non più giovanissimo e costosissimo, dall’altro il format potrebbe ancora far sentire la sua voce soprattutto se si lavorasse sui difetti delle precedenti edizioni e si trovasse la quadra giusta sul fronte coach. Lo stesso successo di The Voice Senior ha aiutato l’immagine del ‘franchise’. Ma soprattutto avrebbe (avuto) un senso riproporre The Voice nell’ottica di ridare fiato a Rai2.
La seconda rete per rilanciarsi avrebbe dovuto affidarsi in primis a pilastri solidi attorno ai quali costruire nuove fondamenta e non gettarsi nel vuoto lanciando programmi su programmi dall’esito rischioso. Gli stessi costi di produzione, che finora ne hanno ostacolato il ritorno, potrebbero essere razionalizzati innescando sinergie con gli spin off.


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