19
ottobre

Audio shock sulla guerra in Ucraina e Zelensky, Berlusconi telefona in diretta a Mentana

Mentana al telefono con Berlusconi

Mentana al telefono con Berlusconi

Nei giorni caldi della formazione del nuovo governo italiano, a far rumore è Silvio Berlusconi, non soltanto per gli attriti con la futura premier Giorgia Meloni. A far discutere sono gli audio che “inchiodano” il numero 1 di Forza Italia sul delicato tema della guerra in Ucraina e dei rapporti con Putin.

E’ Enrico Mentana, alla conduzione di Diario Politico (appuntamento informativo del TgLa7, in onda ogni giorno alle 17 su La7), a trasmettere gli audio incriminati di LaPresse. Dopo i passaggi di ieri, dove si sente Berlusconi parlare di rapporti ripresi con Putin nelle ultime settimane, tra bottiglie di vodka e lambrusco scambiate come doni e – parole sue – “dolcissime lettere”, oggi il conduttore ha annunciato un video molto impegnativo.

Nel nuovo filmato audio, tratto da una chiacchierata di Berlusconi con i suoi “fedeli”, il fondatore di Forza Italia si lascia andare ad una ricostruzione del conflitto in Ucraina diametralmente opposta a quella dell’Occidente, dell’Unione Europea e del governo italiano, Draghi prima e Meloni poi. Su tutti, l’affermazione in cui sarebbe stato Zelensky ad attaccare il Donbass, quindi il proprio paese, così da spingere le due repubbliche ucraine a chiedere aiuto a Putin.

“Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere dell’unione. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7 mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche (…) Disperate le due repubbliche (…) mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin, dicono: ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu‘”

racconta Berlusconi. Ribadisce, come fece a Porta a Porta da Bruno Vespa, che l’intento del presidente della Russia era dunque di sostituire il governo ucraino con persone perbene:

“Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone perbene e di buon senso (…) E’ entrato in Ucraina e si è trovato difronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti… Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina. Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile”.

Berlusconi si trattiene nel dire ciò che pensa del presidente ucraino – Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo… – e conclude:

“La guerra condotta in Ucraina è la strage dei soldati e dei cittadini ucraini. Se lui diceva ‘non attacco più’ finiva tutto (…) Quindi non c’è un intervento forte, questa guerra non finisce. Quello che è un altro rischio, un altro pericolo che tutti noi abbiamo: oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader. Non ci sono leader in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io.

Un audio significativo, dai contenuti forti, che sta scatenando reazioni su reazioni. La prima proprio da parte del diretto interessato, Berlusconi, che ha deciso di chiamare Mentana e tentare di dare una spiegazione plausibile. Il conduttore, in diretta, ha risposto alla telefonata e “rassicurato” il suo interlocutore:

“Presidente, lo dico subito perché sono in onda in questo momento”.

L’ex premier ha chiesto di contestualizzare le sue parole poiché – riferisce – sono state pronunciate in un periodo “di forte preoccupazione”. La chiosa di Mentana, però, va in tutt’altra direzione:

“Non ci sono tagli (all’audio, ndDM). Non è stato tagliato a monte un preambolo che contestualizzava a livello internazionale o storico le parole di Silvio Berlusconi”.

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