Non capita di rado di intitolare una trasmissione televisiva con il nome di una nota canzone. Avviene molto spesso quando è lo stesso cantante a condurla.
Non è stata fatta eccezione neppure per Enrico Ruggeri la cui presenza in tv, da qualche tempo, è inversamente proporzionale a quella in hit parade. Il cinquantunenne cantautore milanese, dopo le convincenti performance delle passate stagioni con “Il bivio”, tornerà su Italia1 il prossimo autunno con un nuovo talk show il cui titolo si rifà proprio ad uno dei più popolari brani da lui composti: “Quello che le donne non dicono”.
La ballata portata al successo negli anni 80 da Fiorella Mannoia, a più di vent’anni dalla sua prima incisione, “presterà” il suo nome ad un innovativo programma tutto incentrato sull’universo femminile. Diverse donne, famose e non, racconteranno aneddoti e ricordi della propria vita privata avvalendosi della possibilità di utilizzare un cestino virtuale per eliminare eventuali rimorsi e rimpianti ed un particolare archivio all’interno del quale preservare le esperienze degne di nota. Quasi a voler associare la propria esistenza ad un personal computer.
Un percorso virtuale al termine del quale l’ospite di turno dovrebbe lasciarsi andare nel racconto di particolari esclusivi e mai raccontati. Un’idea che sicuramente non sprizza originalità da tutti i pori, considerato che di talk show al femminile se ne sono visti tanti in passato, raramente baciati dal successo ( vedi il cocente flop di “Signore mie” con Rita Dalla Chiesa, ma ce ne sono molti altri).
Tuttavia l’idea di affidare a Ruggeri, da sempre attento alla tematica del gentil sesso, un programma di interviste, approfondimento ed intrattenimento non appare del tutto immotivata. Ancora incerto il giorno di messa in onda e della collocazione oraria anche se, al momento, l’ipotesi più accreditata riguarda la seconda serata. Una svolta sorprendente per la carriera del buon Enrico che, dopo essersi imbattuto ne “Il bivio” di due anni fa, oggi stimato dai vertici Mediaset e vittima della discografia italiana, sembra aver capito la giusta via da intraprendere per il proprio futuro. Zanicchi, Pupo e Cinquetti docet.
1. MademoiselleAnne ha scritto:
7 agosto 2008 alle 15:14