Da Marco Liorni a Flavio Insinna, da Gerry Scotti a Paolo Bonolis, il preserale della tv italiana parla principalmente al maschile. L’unica con i baffi, però, è Caterina Balivo.
“E’ la prima volta che conduco un game e poi a quest’ora, in questo genere di programmi, ci sono solo uomini in tv. E allora io c’ho provato a camuffarmi da uomo ma, vi dico la verità, mi risulta un po’ difficile. E poi nel 2022 ancora facciamo queste differenze di genere? L’importante è essere bravi e noi speriamo di diventarlo”
sono le parole con cui la conduttrice, fintamente baffuta e con questa strepitosa e originalissima vena ironica (!), ha inaugurato la sua nuova vita a La7 e soprattutto una nuova avventura per la rete diretta da Urbano Cairo, che nel preserale (dal lunedì al sabato alle 18.50) tenta la via del game con Lingo – Parole in Gioco.
Buone intenzioni a parte (lodevole il messaggio, meno i baffi finti), il format è lo stesso proposto – con una durata inferiore – lo scorso anno su Rai 2 da Giancarlo Magalli (Una Parola di Troppo, in onda al pomeriggio). Si gioca con la lingua italiana, con il rischio monotonia a farla subito da padrone; d’altronde, in ogni gioco le coppie di concorrenti devono sempre indovinare le lettere mancanti e comporre le varie parole.
La differenza la fa – o meglio, dovrebbe farla – la conduzione. Ma quella della Balivo, a dispetto di Magalli, risulta straordinariamente moscia, tradita forse dall’emozione e il timore della prima volta alla guida di un game. Sembra quasi sia capitata lì per caso (e non è detto che non sia così!), con i baffi finti per non farsi riconoscere.
1. R101 ha scritto:
12 settembre 2022 alle 21:26