
19
agosto
She Hulk è più ‘smart’ di suo cugino

She Hulk - Tatiana Maslany
La parità dei sessi è servita su Disney + in modo alquanto frettoloso, ma funzionale. Via i drammi che vengono dallo scoprirsi supereroe, via le paure, via l’introspezione: l’omone verde e forzuto per eccellenza si è fatto donna, mostrandosi molto più pratico e spiccio nella nuova serie tv Marvel Studios She Hulk: Attorney at Law, di cui è disponibile da ieri il primo di nove episodi.
Nessuna trasformazione gender, comunque: la Hulk al femminile è Jennifer Walters (Tatiana Maslany), la cugina dell’originale Smart Hulk (Mark Ruffalo), avvocato intraprendente che un giorno, durante un incidente d’auto, viene contaminata dal sangue di quest’ultimo acquisendone gli stessi poteri, anzi amplificandoli. Sfortunatissima (o fortunatissima, dipende dai punti di vista), poichè in anni e anni di combattimenti senza regole ad Hulk era probabilmente capitato di avere pericolosi incontri ravvicinati con tanti altri, ma a nessuno era successo il “miracolo”.
E invece a Jennifer accade e, lungi dal dover interiorizzare il tutto e superare con dolore il cambiamento – come accaduto ad illustri predecessori quali Superman, Spider-Man e allo stesso cugino - scende subito a patti con la nuova vita che l’aspetta, decisa a non mollare la precedente. Tanto da dichiararsi al mondo nella sua nuova identità già alla fine del primo episodio.
Tutta questa velocità, questa mancanza di approfondimento, non sono tuttavia necessariamente un male. Perchè la protagonista di She Hulk si mostra pratica, decisa, pronta a tutto e quando si arrabbia, trasformandosi in un colosso di due metri, non mette paura ma fa quasi sorridere; il suo atteggiamento risoluto ben si sposa con il format seriale, composto da puntate brevi e dunque portatore di una narrazione più veloce di quella dei film, nei quali l’essere mastodontici è e resta drammatico.
La nuova serie, al contrario, risulta soprattutto brillante e, fuori dai soliti schemi, allarga ancora i classici orizzonti Marvel aprendosi ad una massiccia modernità di immagini ed intenti.


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