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giugno
DAZN spegne le polemiche sull’aumento dei costi: «E’ finita la promozione, si applica il prezzo previsto all’inizio»

DAZN
“Quando ci sono cambiamenti c’è sempre inevitabilmente un po’ di rumore, di attenzione. Ma è stato sufficiente spiegare che era la fine della promozione che era stata fatta e che quindi si applicava il prezzo che era stato previsto in maniera molto chiara all’inizio“. Stefano Azzi, CEO di DAZN, spegne così le polemiche sui costi della piattaforma per vedere la Serie A 2022/23.
I nuovi abbonamenti costeranno 29,99 euro al mese, mentre per quanto riguarda la possibilità di vedere un contenuto sportivo in contemporanea su due dispositivi diversi che si trovano a distanza, quindi non collegati alla stessa rete domestica, il prezzo salirà a 39,99 euro mensili:
“E’ stato rilanciato il secondo tipo di abbonamento per dare la possibilità a chi come me che vivo in una città e lavoro in un’altra di vederla in contemporanea con mio figlio”
spiega Azzi ad AGI, a margine degli Stati Generali della Lotta alla Pirateria. A tal proposito, sostiene come l’illecito – nel campo dello streaming – non dipenda principalmente dai costi dei servizi:
“Il prezzo dell’abbonamento non è la causa principale che spinge le persone a cercare siti pirata, come si vede anche dalla ricerca Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia realizzata per la Fapav, il pezzotto (il meccanismo per usufruire delle piattaforme pirata, ndr) prima di essere fermato aveva un prezzo di 10-12 euro e permetteva di usufruire in maniera illecita di tutte le piattaforme del mondo. Offriva, quindi, una tale mole di contenuti che non c’è prezzo che possa aver alcun tipo di confronto”.
E sottolinea, in particolare, la “piaga” della condivisione delle password:
“Nella ricerca mi ha colpito il dato di condivisione dello sharing che è altissimo: oggi ci sono siti che fortunatamente sono stati bloccati, dove si condividono password, cosa che fa male a tutta l’industria e crea più impatto di tutto il resto”.

Stefano Azzi (CEO DAZN)


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1 Commento dei lettori »

Queste dichiarazioni sono ridicole false in quanto da condizioni contrattuali firmate lo scorso anno, il costo di listino è 29.90 con la possibilità, da contratto, di vedere i contenuti su 2 dispositivi diversi contemporaneamente. Adesso invece il costo di listino di 29.90 prevede la visione dei contenuti su più dispositivi ma non in contemporanea, quindi non si stanno limitando ad applicare i costi di listino ma hanno del tutto cambiato le condizioni contrattuali. Per legge possono cambiare le condizioni unilateralmente, ma queste parole sono una vera e propria presa in giro

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1. Fabrizio ha scritto:
22 giugno 2022 alle 14:27