La Mafia uccide solo d’Estate, ha insegnato Pif, ma d’estate in tv non funziona poi tanto. Lo dimostra la messa in onda su Canale 5 de L’Ora – Inchiostro contro Piombo, una serie ben costruita ed interpretata che in un altro momento dell’anno avrebbe forse ottenuto risultati migliori dell’imbarazzante 8.6% di share (con 1,3 milioni di spettatori) registrato ieri sera dalla seconda puntata.
I risultati Auditel non sono una scienza esatta, le variabili in gioco sono tante e non è detto che le vicende di questi giornalisti coraggiosi ed impetuosi, capitanati in video da Claudio Santamaria, diversamente sarebbero riuscite a far breccia nel cuore degli spettatori. Proporgliele nelle calde serate di giugno, quando c’è voglia di leggerezza e non di attenta riflessione e ricordo politico sociale, è stato però a prescindere un azzardo.
Già era andata malissimo la scorsa estate a Masantonio – Sezione Scomparsi, che quantomeno contava su un protagonista naif e fuori dagli schemi, capace di intrigare un po’ di più. Figurarsi se non sarebbe accaduto con un racconto così cupo, scuro e nebuloso fin dalla fotografia come quello de L’Ora, prodotto che per questo motivo – e considerata altresì la valenza sociale e di immagine – andava aiutato e non penalizzato sin dalla partenza. Un peccato veder fallire un prodotto interessante, che offre un punto di vista diverso ed accattivante su fatti di cronaca drammatici.
Questo pessimo risultato offusca i miglioramenti della fiction Mediaset, che di recente aveva ottenuto risultati accettabili con Giustizia per Tutti e Fosca Innocenti. Titoli che, certo, sono stati trainati dalla forza degli interpreti principali Raoul Bova e Vanessa Incontrada, volti simbolo della serialità italiana, ma addirittura un melò poco credibile come Più Forti del Destino aveva fatto meglio di così.
1. Luigi_FI ha scritto:
17 giugno 2022 alle 09:20