Promossi
9 a Peaky Blinders. La serie fenomeno britannica è arrivata all’epilogo anche in Italia dove, senza battage e con un debutto passato in sordina, è riuscita ad imporsi in streaming. Merito di uno stile narrativo preciso e unico nel suo genere che si sviluppa attraverso personaggi ben delineati e nella cui contraddittoria umanità – più che nelle vicende, talvolte intricate, altre volte ripetitive – risiede lo straordinario punto di forza.
8 a Boss in Incognito. Arrivato di soppiatto in palinsesto il 31 maggio, il docureality con Max Giusti, alla settima edizione, si dimostra in perfetta forma. Esordio brillante al 10.9% e poi calo (8% e 7.8%), contro le partite dell’Italia, ma comunque oltre la media dell’intrattenimento della rete.
7 agli opinionisti dell’ Isola dei Famosi. Finalmente in un reality show torniamo ad avere due teste pensanti, capaci di dare leggerezza e ritmo al programma rappresentando un valore aggiunto. Allo stesso tempo, va anche detto che il trio Luxuria-Savino-Blasi è un po’ sbilanciato soprattutto quando c’è bisogno di veicolare emozioni, e che se Luxuria a volte è sin troppo insistente, Savino, tra una battuta e l’altra, ogni tanto una opinione potrebbe pure darla. Chiaramente anche loro hanno risentito delle troppe puntate.
6 a Iva Zanicchi. L’Aquila di Ligonchio “non si tiene un cecio in bocca” ed ufficializza a giugno la sua partecipazione a Ballando con le Stelle. Se il buongiorno si vede dal mattino…
Bocciati
5 alla beffa Rai che perde Mare Fuori, titolo più visto su Raiplay. La casa di produzione Picomedia è tornata ad avere la titolarità dei diritti svod e li ha ceduti a Netflix.
4 a Lory Del Santo. E’ vero, è stata bistrattata all’Isola dei Famosi, nessuna sorpresa da parte degli autori, opinionisti poco clementi e naufraghi sul piede di guerra. Tuttavia ha compiuto più di un passo falso mostrandosi ora stizzita, ora rancorosa. E poi c’è la questione social: ha smentito di essersi ‘commentata da sola’ ma la sua premura principale dovevano essere delle energiche scuse per alcuni di quei messaggi postati dal suo staff (!!!).
3 alla nuova mattina di Rai1. Sulla rete ammiraglia del servizio pubblico hanno sdoppiato i programmi ma non è cambiato granchè, anzi è diventato tutto molto più complicato. Prima avevamo un programma fatto da rete e tg, due conduttori e tante edizioni del tg1, ora 3 programmi cinque conduttori e tante edizioni del tg.
2 alla Rai in cui le nomine diventano intercambiabili. Si passa da un ruolo all’altro con strategie che sfuggono da logiche di merito in relazione a quell’ambito.
1 a al caos sull’uscita di scena di Elena Sofia Ricci da Che Dio Ci Aiuti. Se la verità doveva essere svelata prima della messa in onda, perchè il tam tam di smentite e conferme? Era già successa una cosa simile con l’addio di Terence Hill da Don Matteo. Per la serie “Uffici stampa che non fuzionano”.
1. Marco3.0 ha scritto:
15 giugno 2022 alle 17:20