19
aprile

Dalla Brexit al Coronavirus, tornano i «Diavoli» della finanza di Sky. Alessandro Borghi: «Voglio molto bene a Patrick Dempsey»

diavoli

Alessandro Borghi e Patrick Dempsey ©julehering

Tanta carne al fuoco. Nella seconda stagione di Diavoli (da venerdì in prima serata su Sky Atlantic), il legame con l’attualità della serie Sky si infittisce. Si parte dalla Brexit per arrivare al Coronavirus, anticipato già nel flashforward dei primi minuti. In mezzo un susseguirsi di eventi e temi quali l’avvento di Trump, i big data, la privacy dei cittadini sempre più a rischio e la guerra silenziosa fra Cina e America. 

Quello che noi abbiamo cercato di raccontare è l’inizio dell’oggi, oggi è lo showdown di quello che è accaduto, si è rotto tutto con questa guerra. Oggi la diplomazia è fallita, è arrivata la guerra, con la guerra è arrivata la finanza, che è uno strumento di guerra… In questo caso è stato uno strumento molto forte perchè le sanzioni sono la risposta dell’Occidente alla Russia. Il mondo si è rotto nel 2016, purtroppo questa sarà un’era che durerà molto tempo ed è stato entusiasmante raccontarla nel momento in cui avveniva.. Nessuno ci ha mai provato.  (…) Fare una serie sul presente, interpretandolo un po’ prima che si presenta, è più complicato rispetto ad una serie su avvenimenti di 20 anni prima” ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa di presentazione, Guido Maria Brera, autore del libro che ha ispirato il racconto televisivo nonché produttore creativo di questa seconda stagione.

Una soddisfazione che traspare anche dalle parole della Executive Vice President Programming Sky Italia Antonella D’Errico (“ha in sè la potenza della grande saga, speriamo di fare anche Diavoli 3, Diavoli 4…”) e del produttore di Lux Vide Luca Bernabei (“è l’unica serie che parla del dietro le quinte del mondo della finanza, sono stupito che nessuno ci abbia pensato“).

Conferenza stampa di Diavoli

Al centro del racconto ancora una volta il dualismo tra i personaggi di Patrick Dempsey (Dominic Morgan) e Alessandro Borghi (Massimo Ruggero). Quest’ultimo si dichiara entusiasta del rapporto col collega blasonato:

“Io a Patrick voglio molto bene… Quando ci siamo salutati la prima volta è come se ci conoscessimo da tanto tempo, c’è un’intesa bella, empatica”.

Accanto ai 2 protagonisti e alle vecchie conoscenze del cast, fanno il loro ingresso in Diavoli 2 anche Li Jun Li (Damages, Minority Report, Wu Assassins) nei panni di Wu Zhi, nuova Head of Trading della NYL, Joel de la Fuente (Law & Order, The Man in the High Castle) nei panni di Cheng Liwei, nuovo membro del board e Clara Rosager (The Rain, Il concorso) in quelli di Nadya Wojcik, nuova geniale protetta di Dominic.

Sono proprio i nuovi personaggi, uniti alla maggiore componente umana, a rendere, secondo Borghi, più bella la seconda stagione.

“Anche in questa stagione il nostro sforzo è stato quello di lasciare spazio alle interpretazioni personali, in Diavoli non ci sono giudizi personali, ognuno si costruirà la propria verità. Quello che succede in questa stagione è anche quello di aver cercato di entrare nel profondo dei nostri personaggi, nel percorso di Massimo da Diavolo della finanza e uomo. E’ ancora una volta centrale il tema della paternità per Dominic Morgan” specifica il regista Jan Maria Michelini (che condivide il ruolo con Nick Hurran).

A proposito del suo personaggio, Borghi chiarisce:

“Il problema di Massimo è fin quando possa sostenere questa dinamica di potere. Ci siamo fatti domande sul perché Massimo continui ancora a far parte del mondo della finanza, dopo le perdite, e la risposta è che la finanza è l’unica cosa che sa fare”.

Sul finire della conferenza, poi, l’attore ne approfitta per togliersi un sassolino su guerra e social network:

“Vedo infuencer che si fanno la foto ‘abbasso la guerra‘; io quando ho delle opinioni me le tengo per me, apro Instagram e vedo cose senza senso. Vorrei chiudere e staccare Instagram a tutti quanti“.

Diavoli 2

Diavoli 2 – Trama

2016, la Brexit è alle porte e Trump lotta ferocemente per essere eletto presidente degli Stati Uniti d’America. Sono passati quattro anni da quando Massimo Ruggero è riuscito a sventare il piano di Dominic Morgan contro l’euro e nonostante il caro prezzo personale pagato, Massimo ha deciso di rimanere CEO dell’NYL. Sempre più messo in discussione dal board, Massimo ha deciso di intraprendere una politica di acquisizioni filocinesi, facendo entrare dalla Cina nuovi investitori e membri del team. Ma è proprio il suo vecchio mentore Dominic Morgan a ripresentarsi e metterlo in guardia: i nuovi partner cinesi sono pronti a tradirlo per perseguire una silenziosa guerra fra Cina e USA per il controllo tecnologico dei dati di milioni di persone. Massimo deve allearsi con Dominic se vuole lottare dalla parte giusta. A chi Massimo deve credere? Una domanda che fra piattaforme social, Bitcoin e 5G lo porterà fino al 2020: nel mezzo della pandemia globale, Massimo dovrà finalmente scegliere da che parte stare.



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