7
aprile

Don Matteo è audace (e fa bene)

Nino Frassica, Emma Valenti e Terence Hill

Nino Frassica, Emma Valenti e Terence Hill

Il 29.9% di share e i sei milioni e mezzo di spettatori che hanno accolto il ritorno di Don Matteo su Rai 1 dovrebbero aver messo d’accordo tutti, così come l’audacia di certe scelte narrative fuori dai soliti schemi. E, invece, no: se gran parte del pubblico aspetta con ansia la seconda puntata in onda questa sera (qui le anticipazioni), c’è chi ha fortemente criticato l’esordio della tredicesima stagione, e non soltanto tra chi si trova davanti allo schermo, ma anche tra chi le vicende della fiction Lux Vide le ha abitate in prima persona.

A farsi sentire sui social e contestare il destino affidato al personaggio interpretato un tempo è stata Milena Miconi, che nella quarta e quinta stagione fu il sindaco Laura Respighi. L’attrice aveva già espresso il proprio malcontento per non essere stata chiamata in causa con il ritorno sul set di Flavio Insinna, che nelle prime cinque stagioni era stato il capitano Anceschi, marito di Laura e oggi colonnello. Ebbene, quanto emerso nell’episodio di giovedì scorso non ha fatto che peggiorare la situazione, perchè l’assenza di Laura al fianco di Anceschi è stata giustificata con l’abbandono della famiglia da parte della donna, che la Miconi proprio non ha digerito:

Moglie infedele e madre che abbandona la figlia. Ma chi ci crede che #laurarespighi abbia ripetutamente tradito il #capitanoanceschi abbandonando una figlia di 15 anni? Che la gente possa credere nella redenzione è giusto, ma che si possa bere qualunque cosa perché tanto è finzione, no. Molto meglio farla morire la povera Laura piuttosto che disegnarla come il peggiore degli archetipi femminili?”.

Molto meglio? Non ne siamo sicuri. Senz’altro la scelta di dipingerla come un personaggio “negativo” è stata pesante per i fan del personaggio, ma non ce la sentiamo di condannare gli autori che finalmente, per una volta, hanno evitato i soliti omicidi seriali che negli anni hanno “fatto fuori” troppi protagonisti usciti di scena. La trasformazione di Laura, poi, ha favorito quella di Anceschi, anche lui apparso diverso, disincantato, addolorato; un uomo con tanti nodi irrisolti e con una figlia al seguito (Valentina, interpretata da Emma Valenti), che movimenterà la trama e con la quale ha un rapporto difficile, tutto da ricostruire.

Ma non è stato solo questo a far storcere il naso ad alcuni telespettatori. Molto criticata è stata, infatti, anche la scelta di usare per il primo episodio una struttura narrativa diversa e particolare, quella del loop temporale, con il maresciallo Cecchini (Nino Frassica) che, finito in coma, riviveva la stessa giornata più volte: l’espediente è stato svelato alla fine e per metterlo in piedi molte scene sono stati mostrate più volte, con sfumature diverse. Anche qui, va sottolineato che quello che può essere sembrato un racconto confuso e ripetitivo è stato piuttosto un tentativo di offrire qualcosa di diverso, dunque da lodare, soprattutto perchè questa fiction va in onda da ventidue anni e il rischio di stancare è sempre molto alto.

Bisognerà capire se anche la più grossa novità di questa stagione, ovvero l’arrivo di Raoul Bova al posto di Terence Hill, si rivelerà altrettanto lodevole. Ma, per poterla giudicare, occorrerà aspettare la quinta puntata.

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