15
febbraio

Un mondo nuovo con il meglio della fiction

Lea Un nuovo Giorno - Anna Valle e Giorgio Pasotti

Lea Un nuovo Giorno - Anna Valle e Giorgio Pasotti

Chi dice che la sofferenza indebolisce? Di certo non la protagonista di Lea – Un Nuovo Giorno, fiction di Rai 1 di cui questa sera andrà in onda la seconda puntata (qui le anticipazioni). Lei insegna l’esatto contrario perchè, nonostante la vita le abbia tolto tutto ciò che amava, ha reagito tenendosi stretto ciò che le rimaneva. E, sebbene non abbia dimenticato il passato e ne sia ancora tormentata, non resta in silenzio a crogiolarsi nel dolore ma sbraita, urla, dice anche qualche parolaccia all’ex marito fedifrago e va a letto con uno spasimante per un inconscio bisogno di vendetta. E’ una donna, insomma, non una santa, e per questo funziona.

La fiction porta un punto di vista originale e curato su temi e personaggi che gli spettatori della fiction italiana conoscono già bene. Anna Valle torna a vestire i panni di una madre che ha perso un figlio alla nascita, come avvenuto di recente alla sua Emma in Luce dei tuoi Occhi, ma Lea è talmente forte, moderna ed ostinata da non riportarla quasi alla mente. E, nel caso, quasi la vendica con il suo netto rifiutarsi di essere vittima degli eventi.

Giorgio Pasotti, al contempo, è un professionista integerrimo che ha tradito in un momento di crisi e cerca di riavvicinarsi alla moglie proprio come in Mina Settembre: un ruolo che gli calza a pennello e tira fuori fascino scanzonato e sentimenti appassionati nei quali l’attore bergamasco si tuffa, portando qui in scena anche il dolore di un padre che padre non è riuscito a diventare.

A dare manforte ai due protagonisti, che con questi ruoli a loro congeniali danno il meglio di sé, ci pensa un gruppo di attori molto valido, tra i quali spiccano la storica Vittoria Guerra di Distretto di Polizia Daniela Morozzi, la signora Strano di Questo Nostro Amore Manuela Ventura, Primo Reggiani e Mehmet Günsür, che si presenta con un ruolo decisamente più accogliente di quello de La Compagnia del Cigno, con il quale i telespettatori di Rai 1 lo avevano conosciuto.

Tutti loro sono calati nel contesto ospedaliero – riportato in auge da Doc – Nelle tue Mani - e soprattutto pediatrico, immagine che riaccende la commozione scatenata dagli indimenticabili Braccialetti Rossi. Insomma, non sempre è necessario azzardare o uscire dal seminato per riuscire: Lea non ha creato solo un nuovo giorno, ma proprio un mondo nuovo dal meglio della fiction nostrana, valorizzandolo e raccontando il dolore invisibile, quello di non poter avere figli, in modo schietto e allo stesso tempo delicato. Soprattutto, lanciando un messaggio sociale di rinascita e speranza perchè Lea, la maternità che le è stata negata, la ritroverà nei bambini di cui si prende cura e, scommettiamo, in uno in particolare.

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3 Commenti dei lettori »

1. Lorenzo78 ha scritto:

15 febbraio 2022 alle 16:13

Concordo. Una fiction leggera, forse un po’ “basic” ma molto piacevole, che compensa la “pesantezza” di DOC, la cui seconda stagione si segue decisamente con più difficoltà.

Vediamo stasera la seconda puntata, ma le premesse sono state discrete.



2. Marco3.0 ha scritto:

15 febbraio 2022 alle 20:23

Un Mondo Nuovo, Roba Vecchia!
Questa fiction è obsoleta nella fattura e nella trama.
Non è nuova nel cast, sempre la solita Valle che interpreta sempre lo stesso ruolo nello stesso modo, oltetutto è monoespressiva di suo.
Non è nuova nella fotografia che è low budget e cheap, uguale alle soap italiane degli anni 90/2000. Mi ricorda Centovetrine che danno in replica la notte su canale5.
Ha un pessimo suono, anche questo low budget. Brutta regia e sceneggiatura mediocre.
Questo non è il meglio della fiction nostrana, direi che è il peggio dei fondi di magazzino della fiction rai. Quando sembrava che rai fiction si stesse dando una ripulita e si rinnovasse, tirano fuori robaccia come Fino all’Ultimo Battito e questa Lea.



3. Tita ha scritto:

16 febbraio 2022 alle 18:43

Una storia nazional popolare, per palati non raffinati. Situazioni già viste, trite e ritrite, personaggi stereotipati, nessuna originalità



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