8
febbraio

Le pagelle finali del Festival di Sanremo 2022

Mahmood e Blanco

Mahmood e Blanco

10 a Mahmood e Blanco. Vittoria migliore non fu mai scritta. Hanno smentito la tradizione, che vuole che il favorito non vinca mai, con un brano intenso e ad alto coinvolgimento. Sono giovani, contemporanei ed espressione di una nuova libertà creativa anche quando, come nel caso della canzone vincitrice, percorrono binari più canonici. da Brividi.

10 ad Amadeus. Il suo è un trionfo, iniziato con la selezione del cast e proseguito con 5 serate in cui il suo ruolo è diventato ancora più centrale nella narrazione. In barba a chi attribuiva il successo del suo primo Festival, alla presenza di Fiorello. Ma, com’è noto in tv, tutti servono, nessuno è indispensabile. Forte Forte Forte.

8 al Festival di Sanremo 2022. Ascolti stellari che hanno una ragion d’essere in una gara viva, accesa dal successo dei Maneskin dello scorso anno e dalla presenza di campioni di vendite, personaggi da copertina e vecchie glorie. I momenti di spettacolo non sempre hanno funzionato, con la scelta fallace delle prime due vallette/co-conduttrici; al contrario da giovedì si è ingranata la marcia. Avremmo ridotto drasticamente tutti quegli ospiti italiani in promozione. Non ce n’era bisogno. Musica, maestro.

7 1/2 a Gianni Morandi. Il suo brano non ci è mai sembrato irresistibile ma paradossalmente questo rafforza il suo personaggio. E a 77 anni essere così in forma e in auge è quasi un miracolo. Discutibile la scelta delle serate cover di cantare sue canzoni, considerato altresì l’asso nella manica Jovanotti. Go Johnny Go.

7 1/2 a Sabrina Ferilli. E’ difficile valutare in maniera univoca la performance sanremese dell’attrice romana. Abbiamo viste due Ferilli: una perfetta, pimpante, dalla battuta pronta, e l’altra non pervenuta. Hanno smentito il Ferilli gate; di fatto qualcosa non ha funzionato nella scaletta. Il suo “non monologo” è uno dei momenti più azzeccati di questo Festival. Che succede?

7 1/2 a Elisa. E’ entrata da Papa ed è uscita da Papa, con un ambito secondo posto. Va detto che nella sua carriera ha fatto ascoltare molto di meglio. Ps. forse se avesse presenziato ai programmi Rai del daytime magari non finiva quarta al televoto della finale. Luce.

7 a Irama. Tre partecipazioni al Festival in quattro anni (due consecutive) è tendenzialmente qualcosa da non fare. Tuttavia il bis ha avuto un senso, sia per la comprensibile voglia di rivincita dopo lo scorso anno, sia perché si è ripresentato al grande pubblico con un brano diverso, più maturo. C’era qualche dubbio sul fatto che potesse reggere una canzone così poggiata sull’interpretazione e invece ce l’ha fatta. E ritorno da te.

7 a La Rappresentate di Lista. A differenza degli ultimi in questo Festival, non c’è stato l’exploit della quota “fun” (forse perchè c’erano troppi brani). Leggeri ma non superficiali, riescono comunque a fare breccia. Musica leggera.

6 1/2 a Sangiovanni. Il fenomeno ha retto ma non è esploso. Può dirsi comunque ampiamente soddisfatto. Fottitene e balla.

6 + a Emma. Il rischio di finire tra le sabbie mobile era alto, dopo qualche anno musicalmente sottotono. Ha fatto, invece, la sua figura, sebbene al brano mancasse quel quid che le ha impedito di sorpassare gli “amici” Irama e Sangiovanni. Se bruciasse la città da te io tornerei.

6 a Massimo Ranieri. E’ iniziata tra grandi clamori, è finita un po’ in sordina la sua partecipazione. L’ottavo posto probabilmente gli sta stretto ma la verità è che c’erano più di 7 brani migliori del suo. Chi si accontenta gode.

5 1/2 a Donatella Rettore. La notizia è che non si è accapigliata con Ditonellapiaga e questo è già un passo avanti. Al di là della magra posizione in classifica, la canzone ha una sua riconoscibilità tale da scampare il dimenticatoio immediato. Chimica (artistica).

5 1/2 ad Ana Mena. Bistrattata, oggetto di ironia sui social, eppure la sensazione è che presto si prenderà la sua vendetta! Pop corn e patatine.

5 a Achille Lauro. L’ennesima partecipazione sanremese risulta superflua. Ha inflazionato il personaggio (che comunque rimane interessante) inutilmente. Ci son cascato di nuovo.

5– a Rkomi. Cosa ci faceva a Sanremo il numero uno della classifica di vendita del 2021? Probabilmente cercava visibilità e quella consacrazione che solo la riconoscibilità televisiva ti può dare. Nelle ultime serate è come se avesse cercato di farsi notare, plasmando il personaggio, ma ahi noi non c’è riuscito. Il problema è che doveva partire dalla canzone e dall’interpretazione e poi dai “colpi di testa”. Non che il brano non fosse valido ma era palese che non avrebbe mai potuto aspirare ad un piazzamento di prestigio. Ti supererò.

4 alle conferenze stampa di Sanremo. Anche quest’anno non sono mancati i toni autoreferenziali e i modi bruschi nei confronti di chi sollevava legittimamente dubbi cercando risposte. Sentir dire “abbiamo fatto il 60% di share” in opposizione alle critiche è una risposta da onnipotenza. Ma poi com’era la storia “gli ascolti non contano”? Nessuno Mi Può Giudicare.

3 a Giusy Ferreri. La cantante ha provato a smarcarsi dai tormentoni estivi e non c’è riuscita. Nonostante grande notorietà e un brano orecchiabile, in finale ha agguantato appena lo 0.4% del televoto. C’è qualcosa da ricalibrare nelle sue scelte. Abbi cura di te.

3 al regolamento del Festival di Sanremo 2022. Lo share colossale non ci impedisce di evidenziare cosa non ci è piaciuto. Non ha senso che la serata cover concorra, al pari delle altre, alla determinazione della classifica finale. E il colmo è che si possano eseguire canzoni inglesi. Scelta da rivedere l’abolizione di Sanremo Giovani a febbraio. Non ha dato maggiore visibilità agli emergenti la partecipazione tra i Big ma anzi li ha buttati in “pasto ai leoni” in due mesi. Siamo sicuri che il “sesso occasionale” di Tananai non avrebbe avuto altro destino in un girone a parte? Del resto, 25 canzoni sono troppe e fanno sì che qualcosa si perda nel mucchio.



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3 Commenti dei lettori »

1. Laila ha scritto:

9 febbraio 2022 alle 09:09

Condivido quasi tutto, manca la presenza più importante su questa lista. Drusilla Foer. A lei avrei dato 9. Per il coraggio, la simpatia e l’eleganza che ha dimostrato. La Ferilli non pervenuta per me.



2. Sara ha scritto:

9 febbraio 2022 alle 11:46

Buongiorno, condivido ampiamente queste pagelle,anxhe se non concordo con quella di Massimo Ranieri. Leggendo un po’ i vari giornali, anche i social a sorpresa e ascoltando i vari opinionisti non mi sembra passato in sordina il suo festival.Inoltre ha vinto il premio della critica e con quel tipo di brano credo sia un grande risultato. Anche la posizione in classifica, calcolando la forte presenza di cantanti che potevano andare forte al televoto.



3. Domenico ha scritto:

9 febbraio 2022 alle 19:16

Mattia, e le ultime due posizioni??? 🤔



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