La questione del FantaSanremo sta decisamente sfuggendo di mano. Per carità, è un gioco che piace anche a noi e ai voi lettori, tanto che la nostra lega SanremoBestie è volata al terzo posto della SuperLega. Ma quello che sta accadendo in tv in questi giorni, e soprattutto sul palco dell’Ariston, sta diventando un po’ eccessivo e paradossale, soprattutto se a giocare a fine esibizione, per guadagnare punti e battere gli avversari, è chi sul palco di sorrisi ne fa raramente e ti fa quasi temere che nel mondo sia successo qualcosa di molto molto grave a tua insaputa.

Ci riferiamo nello specifico a Michele Bravi, che ha debuttato al Festival di Sanremo 2022 con un look total black e un’espressione funerea che ha spinto giustamente il nostro esperto Paolo Stella a consigliargli di “farsi una risata ogni tanto” (clicca qui per conoscere il voto). Ebbene, Bravi le risate se le fa, non appena termina di cantare: chiuso il momento drama, in un secondo smette i panni dell’artista inquieto e tormentato e lascia il palco pronunciando le parole Papalina e FantaSanremo, facendo guadagnare 50  e 25 punti a quanti lo hanno inserito nella propria squadra. E una squadra se l’è creata anche lui, come ha raccontato oggi a Detto Fatto, spiegando nel dettaglio come funziona il gioco con una leggerezza e un’allegria che preferiremmo vedere qualche volta anche on stage.

Perchè sì, anche altri suoi colleghi in gara hanno giocato al FantaSanremo sul palco, ma sono artisti che si presentano con una certa voglia di far festa e, benché la gara su cui dovrebbero concentrarsi tutti sia in realtà un’altra, con loro la goliardia stona meno e restano più credibili: pensiamo a Gianni Morandi, Iva Zanicchi, Donatella Rettore, Aka7even (che dal palco ha mandato “un saluto a zia Mara” = 20 punti) e l’altro giovanissimo Sangiovanni, che ha addirittura coinvolto il conduttore Amadeus. O Dargen D’Amico, che, sempre nel programma di Bianca Guaccero, ha chiesto a Drusilla Foer di presentarlo lei questa sera, così da far guadagnare 10 punti a chi lo ha in squadra.

Bravi potrebbe sfruttare in altro modo la verve dimostrata, soprattutto perchè questa stamattina, in collegamento con Storie Italiane, ha confessato che le persone per strada gli dicono “Michele, io con le tue canzoni mi deprimo“. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire: lui trova questo un fatto “bellissimo” e si è perfino domandato “se prenderlo come un complimento oppure no, forse è un modo per dire che emozionano le cose che scrivo e che interpreto“.

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