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febbraio
Scansatevi Pausini e co. vogliamo Blanco e Iva Zanicchi!
venerdì 4 febbraio 2022 23:10 Mattia Buonocore

Amadeus e Cesarini (ufficio stampa Rai)
Scansatevi Laura Pausini, Raoul Bova e compagnia bella, vogliamo sentire Blanco e Iva Zanicchi! Sì perchè la chiave del successo del Festival di Sanremo 2022 è la gara (qui gli ascolti record della seconda serata). Dopo anni in cui il contenitore è stato svuotato di senso, con le canzoni a mero contorno in un format dominato dalle presenze (ospiti e vallette) che riempivano le scalette e catalizzavano i media, la gara è tornata ad avere appeal.
E’ una medaglia che può essere messa al petto di Amadeus e per questo ogni tanto verrebbe da dirgli di avere maggiore fiducia in ciò che egli stesso ha costruito. Tradotto: le serate possono fare a meno di inutili riempitivi come gli spottoni alle fiction o ospiti italiani che vediamo ovunque. Bramiamo guest star e vallette solo se ne vale la pena.
Amadeus ha portato a compimento un lavoro già iniziato anni fa da Carlo Conti, peculiare per la capacità di mixare generi e interpreti. C’è stata poi una congiuntura favorevole data dai risultati degli ultimi 2 anni, dal covid, che ha costretto allo stop diversi artisti, ma anche dalle evoluzioni del mercato musicale. Per la prima volta nella storia, probabilmente, i cantanti in cima alle classifiche non godono di popolarità trasversale – si pensi a Rkomi o a Blanco - e pertanto necessitano di un palcoscenico che li consacri. Allo stesso la crisi del pop ha fatto sì che altri artisti decidessero di bussare alla porta della kermesse. La stessa possibilità di partecipare all’Eurovision, sulla scia del successo dei Maneskin, fa gola a tanti cantanti, per i quali oggigiorno – malgrado un mondo globalizzato – valicare i confini è un’impresa.
Sono finiti dunque gli anni in cui il percorso dei big era sarcofago-Ariston-sarcofago. In tal senso, Sanremo deve anche qualcosa ai talent show, da molti inizialmente visti come un pericolo. La prima ora di Amici e X Factor ha fatto sì che personaggi giovani, ben noti e con fan affezionati e “generalisti”, approdassero al Festival in cerca di conferme. Progressivamente poi mentre i talent(i) si moltiplicano e il contesto si saturava, (ri)emergeva Sanremo Giovani come via preferenziale per successo, visibilità e accreditamento immediato senza pregiudizi derivanti da pregressi televisivi.


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1 Commento dei lettori »

Sono sempre stata dell’opinione che il “Superospite italiano” non ha senso di esistere. Ben venga una Elisa, che non ha nulla da dimostrare, data la sua strepitosa carriera, che ha il coraggio di mettersi in gara… invece che una Pausini che ogni anno è lì senza mai rischiare nulla. Io abolirei gli ospiti italiani, se vogliono calcare quel palco, si mettessero in gara. Tanto una classifica eventualmente negativa, non influenza assolutamente le vendite.

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1. Giusi C. ha scritto:
3 febbraio 2022 alle 17:39