29
gennaio

Sanremo 2022, Le Vibrazioni: «Sembra non ci siano mai state rock band in Italia prima dei Maneskin. Confidiamo che Vessicchio si negativizzi»

Le Vibrazioni in Conferenza Stampa

Le Vibrazioni in Conferenza Stampa

Vibrazioni senza freni. La band composta da Francesco Sarcina, Stefano Verderi, Marco Castellani e Alessandro Deidda partecipa al Festival di Sanremo 2022 con il brano Tantissimo, riportando il rock all’Ariston dopo l’exploit dello scorso anno ad opera dei Maneskin. Dei quali si dicono fan, ma attenti a parlare di rinascita del genere, perchè la band lo suona e sperimenta da più di vent’anni e non si fa certo mettere all’angolo dalle nuove leve. E, allo stesso tempo, un po’ giovane ancora si sente, perchè “se noi siamo veterani, Gianni Morandi cos’è?“. Alla conferenza stampa di presentazione in vista del debutto, Le Vibrazioni hanno parlato a ruota libera di tutto, in particolare il frontman, al quale i colleghi hanno tentato scherzosamente di tappare la bocca.

Tra un commento e l’altro sul loro brano e sui progetti per il futuro, Francesco Sarcina ha espresso la sua accesa opinione su tante cose: sulla classe politica non adeguata; sul tracollo economico del nostro Paese e sull’abuso economico subito dagli italiani in questo periodo; sulla “macchietta dei nomi al Quirinale“, con la segnalazione di Amadeus ed altri improbabili a Presidente della Repubblica; sui cantanti che si esibiscono “con la macchinetta, ovvero l’autotune. Ma, soprattutto, ha ricordato il contributo dato da Le Vibrazioni al rock italiano, non riuscendo proprio a restare zitto e buono.

“C’è stato il fenomeno di una band che ha vinto Sanremo e che fa rock, e sembra che non ci siano mai state rock band in Italia. Ben venga perchè hanno aperto una finestra anche a chi fa questo da tanti anni, ma noi con Così Sbagliato abbiamo portato ospite all’Ariston Skin, che è leader di una band super rock. Possiamo dire: che figata, può parlare il rock. Ma non sentiamo nessuna responsabilità, abbiamo il nostro percorso [...] Il rock è un’attitudine, ha a che fare con la dedizione e la perdizione, il buttarsi per poi risorgere e fare della sofferenza una virtù. Noi vogliamo divertirci e basta, la sofferenza la conserviamo per quando scriviamo le canzoni”.

E in Tantissimo la sofferenza c’è, perchè “nel testo si parla in maniera velata del Covid, delle abitudini deleterie che è difficile scardinare, dietro c’è quasi un trattato psicologico“. Ma la grinta per affrontarla non manca e le esibizioni si preannunciano movimentate: così come nel 2020 per il brano Dov’è sono stati accompagnati da un performer che la tradusse nel linguaggio dei segni, anche stavolta ci saranno delle sorprese, “che portiamo per dare un messaggio importante. Sarà un po’ nascosta questa cosa, infatti prima dell’esibizione la spiegheremo in qualche modo“.

Quanto alla positività al Covid di Beppe Vessicchio, che dovrebbe dirigere l’Orchestra per loro ed accompagnarli nella serata delle Cover, non si mostrano particolarmente turbati:

“Il maestro è positivo, lo sappiamo già da un po’, non è una cosa di oggi, altrimenti saremmo stati disperati. Confidiamo che si negativizzi in questi giorni. Se non dovesse accadere ci sarà un sostituto, stiamo organizzando, non è una cosa semplice. Adesso deve fare il tampone e vediamo cosa accade. Fisicamente sta bene, che è la cosa più importante. Ci teniamo più alla sua salute che al resto, se non potrà esserci sarà con noi in altro modo, si è occupato dell’orchestrazione… magari la farà in differita, chi lo sa”.



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