Forse, sarà davvero la volta buona. Il momento della rivoluzione sui dati d’ascolto. Dopo una lunga gestazione, la Total Audience è pronta a decollare. Secondo quanto riporta Il Sole24Ore, l’innovativo metodo di misurazione aggregata dovrebbe entrare in funzione a fine marzo 2022. Da quel momento, verranno cioè forniti nuovi dati che misureranno il consumo televisivo considerando tutti i device: televisori, ma anche pc, smartphone, tablet.
L’idea di rinnovare la metodologia di rilevazione dei dati e di adeguarla ai nuovi metodi di fruizione era nata nel 2017, per poi trovare una prima embrionale applicazione due anni più tardi. Sinora, tuttavia, venivano monitorate solo le connessioni, dunque l’indicazione di quanti device avessero fruito un contenuto tv o attraverso il web o Iptv (nel caso delle smart tv).
Stando a questa misurazione, secondo i dati Auditel elaborati dallo Studio Frasi e riportati dal Sole24Ore, nel periodo compreso fra l’1 dicembre scorso e il 17 gennaio 2022, Mediaset ha totalizzato il primato – nel giorno medio e quindi nell’arco delle 24 ore – di minuti di contenuti visti attraverso i device connessi (3,7 miliardi circa) e di video cliccati (1 miliardo). In media la tv del Biscione ha avuto 3 minuti visti per clip contro i 2 di Sky, 4 di La7, 10 di Discovery e 11 di Rai. Fino a giugno, Sky primeggiava per numero di video cliccati, anche e soprattutto a motivo degli highlights della Serie A.
E’ sempre mancato, tuttavia, un dato aggregato in grado di descrivere il flusso degli ascolti nella sua complessità, includendo in un’unica misurazione tutti i device disponibili. Un dettaglio non da poco, se si considera che ancora oggi la tv lineare continua a fare la parte del leone alla faccia dell’on-demand, come indicato da un recente rapporto Auditel-Censis.
La Total Audience dovrebbe fornire finalmente indicazioni più particolareggiate, grazie a un lavoro durato anni e basato su un mix di indagine statistica attraverso panel Auditel (16.100 famiglie) e dati censuari sui video visti attraverso i device. Quest’ultimo aspetto è stato reso possibile con l’inserimento, da parte dei broadcaster, di un particolare tag associato al video e letto da tutti i device. E’ prevista inoltre una misurazione su tutti i device anche per le campagne pubblicitarie, da tempo richiesta dalle associazioni di settore.
La Total Audience non conterrà, almeno per il momento, i dati delle grandi piattaforme streaming a pagamento. Resta dunque aperta, su quel fronte, la questione dei dati divulgati dai colossi dell’on-demand con misurazioni autoprodotte e spesso non accomunate nemmeno dagli stessi parametri.