Basta che sia buona. Serena Rossi è sempre più protagonista della fiction nostrana e se c’è una cosa che accomuna i suoi personaggi, che si muovono in generi e contesti diversi, è l’assoluta magnanimità. Mina Settembre prima e Maria de La Sposa adesso, sono donne devote al genere umano, pronte a dare fiducia al prossimo, a mettere il bene degli altri dinanzi al proprio e a sacrificarsi per la causa. Bellissime martiri che potrebbero sembrare quasi finte, se non avessero il dono di essere adorabili.
Maria è una donna forte, capace, con tutte le carte in regola, ma attira su di sé ogni possibile catastrofe. Oltre ad aver perso prematuramente il padre ed avere alle spalle una famiglia indigente, costretta ad accettare il pericoloso aiuto di ricchi e dispotici concittadini, viene abbandonata dal suo grande amore e, quando ha ormai perso le speranze di vederlo tornare, accetta di sposare un uomo maturo, mettendo da parte la felicità. Poi scopre che il futuro marito è un altro, un probabile assassino, burbero ed ubriacone, che permette al figlio di dormire nella stalla e a lei su una brandina in cucina, dove riposa dopo lunghe giornate di duro lavoro al nord, tra donne che l’accolgono come un’usurpatrice e uomini che non vogliono neanche farla entrare nei propri negozi perchè terrona.
Il caso vuole, però, che quel burbero marito sia Giorgio Marchesi, che il suo bambino sia adorabile e che Maria si riveli talmente in brava in tutto da far cadere velocemente le barriere di chiunque. E così tutti i personaggi un po’ fumettistici che la circondano, eccessivi nelle loro caratteristiche, finiscono per apprezzarla e lei, come una novella Biancaneve o Cenerentola, si appresta a cambiare il loro mondo e migliorare le loro vite, portando luce e speranza ovunque.
La storia ha delle spigolosità, porta in scena una cultura retrograda che per il pubblico di oggi può risultare respingente, ma la annulla, rovesciandola e lavorando fin dalla prima inquadratura sul lieto fine. La regia delicata e le location affascinanti benchè stereotipate – il sole e il mare del sud contro il freddo e la nebbia del nord – completano il quadro di una fiction senza eccessivi guizzi, ma piacevole da guardare e capace di infondere speranza, migliorando il ricordo di un passato da dimenticare.
1. Isolina Maria Licordari ha scritto:
31 gennaio 2022 alle 13:53