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dicembre

Lina Wertmüller è morta

Lina Wertmuller

E’ morta Lina Wertmuller. La regista, che aveva 93 anni, si è spenta la notte scorsa nella sua casa romana. A dare la triste notizia, un amico di famiglia. Era stata la prima donna nella storia ad essere candidata all’Oscar, nel 1977, come migliore regista (ma anche per il miglior film straniero e migliore sceneggiatura) per “Pasqualino Settebellezze”. Solo nel 2020 le era stato assegnato il Premio Oscar alla Carriera.

Al secolo Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, la famosa regista era nata a Roma il 14 agosto 1928. Origine aristocratiche e svizzere, era sposata con lo scenografo Enrico Job. Fra i suoi film passati alla storia, “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia” e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”.

La sua illustre carriera era iniziata quando ancora era giovanissima. All’età di 17 anni, si era iscritta all’Accademia Teatrale diretta da Pietro Sharoff e poi aveva iniziato a collaborare con celebri registi teatrali come Garinei e Giovannini. Ma Lina Wertmuller lavorò anche per la televisione e la radio, in veste di autrice e regista della prima edizione di Canzonissima e per lo sceneggiato televisivo “Il giornalino di Gian Burrasca” con Rita Pavone protagonista maschile.

Nel cinema aveva iniziato come aiuto regista e attrice di Federico Fellini ne “La dolce vita” (1960) e “8″ (1962). Il suo esordio come regista arrivò nel 1963 con “I basilischi”. Nel 1968, celata sotto lo pseudonimo Nathan Witch, dirige un western all’italiana, “Il mio corpo per un poker” con Elsa Martinelli. Nella seconda metà degli anni sessanta inizia la sua lunga collaborazione con l’attore Giancarlo Giannini. Proprio con quest’ultimo nel ruolo di protagonista, Lina Wertmuller diresse nel 1975 il film “Pasqualino Settebellezze“. La pellicola fu candidata a quattro Premi Oscar nella cerimonia del 1977: migliore regia, miglior film straniero, migliore sceneggiatura e miglior attore protagonista per l’interpretazione di Giancarlo Giannini.

Il 1983 è l’anno di “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada”. Nel 1997 dirige una Bohème all’Opera di Atene. È autrice di diverse sceneggiature e regie teatrali, da “Due più due non fa più quattro” (1968) a “Fratello sole, sorella luna” (1972), entrambi per la regia di Franco Zeffirelli, ma anche “L’esibizionista” (1994). Nel 1992 dirige “Io speriamo che me la cavo” con Paolo Villaggio, mentre nel 1996 torna alla satira politica con “Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica” con Tullio Solenghi e Veronica Pivetti come nuovi Giannini-Melato. Due anni dopo, per la prima volta si cimenta nel doppiaggio: è la voce di Nonna Fa in Mulan.

Nel 2010 ricevette il David di Donatello alla carriera, mentre nel 2019 l’Academy hollywoodiana le conferì l’Oscar alla carriera. Accompagnata dalla figlia adottiva Maria Zulima, la regista era salita sul palco dei Governors Awards di Los Angeles per ritirare il premio alla presenza di Sophia Loren e Isabella Rossellini. Lo stesso anno, Lina Wertmuller ottenne una stella a lei dedicata sulla Walk of Fame, al 7065 di Hollywood.

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1 Commento dei lettori »

1. DavideFI ha scritto:

9 dicembre 2021 alle 13:35

Mi dispiace molto.
Qualche anno fa lessi una sua bellissima intervista nella rivista “Ciak”.
Grande donna e altrettanto immensa carriera. Rip.



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