Mistero ed indagini sono ormai diventati il pane quotidiano degli appassionati di fiction. Non c’è titolo che non nasconda qualche segreto da svelare, immaginare possibili scenari è diventata quasi un’abitudine per i telespettatori e così anche titoli non polizieschi finiscono per diventare interessanti in virtù di quella sottile vena gialla che intriga. E’ il caso di Un Professore che, pur essendo di base un racconto di formazione, si fa davvero interessante quando scava nel passato del protagonista Dante (Alessandro Gassmann), in particolare nella notte che lo lega ad Anita (Claudia Pandolfi) e che in qualche modo riguarda i rispettivi figli, Simone (Nicolas Maupas) e Manuel (Damiano Gavino).
Quando questi ultimi due erano ancora dei bambini, finirono contemporaneamente in ospedale e quella lontana notte accadde qualcosa di importante, che Dante vuole tenere nascosto a suo figlio e che forse è alla base del loro pessimo rapporto. Ritrovare per caso Anita e diventare insegnante del figlio della donna, risveglia i ricordi del protagonista e stimola la curiosità di chi guarda, con l’uso di brevissimi flashback che poco svelano e tante piste aprono.
Un meccanismo che tiene viva l’attenzione in un racconto ben fatto, ma in alcuni punti non troppo originale. I flirt, le gelosie e le ripicche tra adolescenti e tra professori sono materiale che si ripresenta quasi identico in ogni racconto ambientato tra i banchi di scuola, così come i pericoli ai quali i primi si espongono loro malgrado; nemmeno il ruolo per Gassmann è del tutto inedito, avendo interpretato un professore sciupafemmine e d’avanguardia nel film Beata Ignoranza. La novità sta nella filosofia applicata e nel rovescio del conflitto generazionale, con i figli che si preoccupano e si occupano dei loro genitori.
Nonostante meccanismi e reazioni annunciati, offrendo quegli spunti già visti e di conseguenza rassicuranti, la narrazione viaggia potendo altresì contare su un protagonista tra i più amati, bravi comprimari e nuove leve promettenti.