“Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe“. Anna Corona pronunciò questa frase lo scorso 25 maggio parlando con la figlia Alice. La donna, ex moglie di Pietro Pulizzi (papà biologico di Denise Pipitone) non sapeva però di essere intercettata dai Carabinieri. Leggendo la trascrizione di quella conversazione, fatta sia dalle forze dell’ordine sia dai consulenti di parte civile, quell’espressione potrebbe avere degli inquietanti risvolti. Letteralmente, infatti, significa: “Vuoi sapere chi è stato quella volta? Io e Giuseppe“.
La frase potrebbe riferirsi proprio al caso della scomparsa di Denise Pipitone, anche perché poco prima le due donne stavano facendo riferimento alla mattinata in cui si consumò il misfatto. Ad alimentare l’ipotesi, anche il fatto che Anna Corona avesse abbassato la voce nel pronunciarla, quasi a voler sussurrare un segreto alla figlia. Il Giuseppe menzionato dalla donna non è stato tuttavia identificato. Secondo la trascrizione di quelle conversazioni effettuata dai consulenti di Piera Maggio, madre della bambina scomparsa, Anna Corona avrebbe successivamente aggiunto, sempre in dialetto e sempre rivolgendosi alla figlia:

“Non devi farne parola, Alice, sennò con te non parlo più“.

Parole che la trasmissione Chi l’ha visto? ha portato all’attenzione nella puntata di ieri. Su questa intercettazione verte gran parte dell’opposizione delle parti civili (Piera Maggio e Piero Pulizzi, rispettivamente rappresentati dagli avvocati Giacomo Frazzitta e Piero Marino) alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Marsala per un’inchiesta che vede coinvolti, oltre ad Anna Corona, anche altre tre persone. In particolare, il 53enne mazarese Giuseppe Della Chiave, nipote di Battista, il testimone sordomuto che aveva raccontato di averlo visto Denise su uno scooter il giorno della scomparsa, e i coniugi romani Antonella Allegrini, di 63 anni, e Paolo Erba, di 71. Gli ultimi due indagati solo per false dichiarazioni al pm.

Nell’opposizione alla richiesta di archiviazione, la suddetta intercettazione è “importantissima per affermare il coinvolgimento di Anna Corona nel sequestro“. Ma proprio quelle registrazioni non sono presenti nella richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Marsala, perché – scrivono i pm – “è possibile affermare fin da ora che nessuna conversazione intercettata assume il rango di prova o di mero indizio circa la responsabilità dell’indagata Corona né di altri soggetti“.

L’opposizione alla richiesta di archiviazione, sulla quale il gip di Marsala dovrà pronunciarsi il prossimo 23 novembre, è stata formulata solo per Anna Corona. La donna, sulla quale si addensano ancora i sospetti dei difensori di Piera Maggio, era già stata processata per sequestro di minore e assolta in tutti i gradi di giudizio.

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