Tra i corridoi di Viale Mazzini lo avrebbero già ribattezzato simpaticamente “Napoleone“. Perché, secondo i rumors di stampa che trapelano, “veste spesso di bianco, si porta la mano al petto parlando ed è assertivo col piglio del decisionista”. Carlo Fuortes, insomma, si è già conquistato la fama del generale pronto a riportare l’ordine all’interno del servizio pubblico. Le sue prime dichiarazioni e le sue prime mosse, del resto, vanno proprio in questa direzione.
Il nuovo AD Rai voluto dal premier Mario Draghi intende imprimere una sensibile svolta: questo è ciò che si intuisce sin da ora. In queste settimane, Fuortes sta incontrando tutti dirigenti Rai di primo livello, cominciando dai direttori dell’area corporate, dai direttori di rete e dei telegiornali. In una lettera firmata assieme alla neo presidente Marinella Soldi, il top manager si è rivolto così ai dipendenti dell’emittente pubblica:
“Per noi è un onore che, in questo particolare momento storico, ci venga affidata, per il nostro mandato, la più grande Azienda culturale del Paese. Consapevoli della rilevanza che i media rivestono nella società contemporanea, ci metteremo al lavoro fin da subito con la massima attenzione, con rispetto e responsabilità per un Servizio Pubblico in grado di rispondere in maniera ancora più attenta alle esigenze dei cittadini italiani. Ci impegneremo inoltre a valorizzare la creatività e il talento delle tante professionalità e maestranze interne all’azienda…“.
Nella loro comunicazione, Fuortes e Soldi hanno poi parlato esplicitamente della “necessità di un forte cambiamento per affrontare adeguatamente le grandi sfide culturali, economiche e tecnologiche dei prossimi anni“. Più chiaro di così. Le novità, in particolare, inizieranno con una politica di oculatezza economica. Nei giorni scorsi lo stesso Fuortes aveva definito inaccettabile il fatto che la Rai avesse dei conti in perdita, ripromettendosi di raggiungere in futuro almeno un pareggio di bilancio. Ora, l’AD starebbe chiedendo dei tagli ai direttori di rete, da effettuare da qui a dicembre. Tagli – scrive Primacomunicazione – decisi discrezionalmente dallo stesso Fuortes col capo delle Finanze Giuseppe Pasciucco e non discussi preventivamente con i vari responsabili. Le direzioni interessate dai risparmi dovrebbero essere Rai1, Rai2 e Rai3 insieme al Marketing, a RaiPlay, al Centro Studi e a Rai per il Sociale. Sotto tiro anche il canale in lingua inglese e quello parlamentare, mai concretizzati.
Tra i primi provvedimenti di Fuortes, anche il licenziamento in tronco di Nicola Sinisi, l’ex direttore del Canone speciale e Beni artistici, negli ultimi mesi al centro della bufera per la questione del presepe “laico” commissionato all’artista Marco Lodola e per quella (in realtà annosa) delle opere d’arte sparite da Viale Mazzini. A settembre, il nuovo AD dovrà decidere anche come gestire i contratti, ormai a termine, del direttore generale Corporate, Alberto Matassino e del direttore della comunicazione Marcello Giannotti, entrambi ingaggiati a suo tempo da Fabrizio Salini.