Masantonio – Sezione Scomparsi è un prodotto fuori dagli schemi, difficile per il pubblico della tv generalista. Qui ci sono un bravo investigatore, un attore molto amato e un pizzico di paranormale, eppure siamo lontani dal mood vincente della fiction italiana (quello di Rai 1, per intenderci, e del Commissario Ricciardi pure!) perchè servirebbe una linearità di fondo che a Masantonio (la seconda puntata non andrà in onda stasera ma eccezionalmente domenica causa Nazionale) manca del tutto. E per fortuna, perchè funziona così: coniuga stili e registri diversi in maniera spiazzante ed originale, si passa dal dramma e dalla forte tensione emotiva alla commedia più spicciola, con l’ausilio di un protagonista che è sì tormentato ed oscuro ma anche buffo e folle, che con le sue risposte inaspettate e a volte fuori luogo strappa anche una risata.
Questi contrasti nascondono un’alta complessità narrativa, una costruzione a strati adatta ad un pubblico di nicchia o allo streaming (ci avevano visto giusto i francesi, a mandarla in onda su un canale a pagamento!). Per esempio, i continui confronti tra Elio Masantonio e le persone scomparse, con le quali immagina di dialogare svelando ogni volta anche un pezzo in più di se stesso, sono ricchi di sfumature; con l’aiuto di trucco e costumi, mostrano sul corpo della presunta vittima tutti i cambiamenti rilevanti della sua vita, così la fiction va guardata e seguita con attenzione cinematografica, pena il perdersi il meglio del racconto.
Non solo. Masantonio si colloca tra quelle serie d’élite che non tutti possono apprezzare e che qualcuno potrebbe trovare lente, addirittura teatrali: caratteristica, questa, che in realtà rende il navigato Alessandro Preziosi perfetto per il ruolo che interpreta, credibile e godibile. Altrove di Morgan è poi la colonna sonora perfetta per questo prodotto naif, incompreso e un po’ contorto, perchè “a volte la follia sembra l’unica via per la felicità“.