E’ stata definita, con una pizzico di fastidio, la tv dei fighetti.
Ed in effetti La7, nata dalle ceneri di TMC nell’estate del 2001, ha ritoccato, di anno in anno, la propria linea editoriale sino ad arrivare all’apoteosi del radical-chic con la programmazione degli ultimi anni.
Una programmazione che ha mantenuto altissimo il profilo della qualità ma che, per gli stessi motivi, ha condannato La7 a diventare una TV per un pubblico quasi con la puzza sotto al naso.
Un progetto straordinariamente “fallimentare” quello del geniale Antonio Campo Dall’Orto. Geniale per riuscire a caratterizzare in maniera singolare ciascuna cosa a cui decida di metter mano. Straordinario per aver fatto di una piccola emittente un concentrato entusiasmante di qualità ed eleganza e per aver osato facendo, in svariate occasioni, servizio pubblico non curante delle logiche commerciali proprie dell’emittente di via Della Pineta Sacchetti. Straordinario ma “fallimentare”, perchè un raffinato e costoso mix come quello di Campo Dall’Orto ha attratto un pubblico d’elite che poco ha a che vedere col target commerciale che avrebbe dovuto rappresentare una priorità per La7 che insieme alle ”sorella giovane” MTV avrebbe dovuto cercare dar vita a quel terzo polo televisivo che probabilmente non vedrà mai la luce.Â
Il dietro-front era inevitabile. Proprio come accadde nel settembre del 2001 quando, dopo pochi mesi di prova in cui la neonata La7 si propose come una TV con caratteristiche simili a quelle attuali, dovette ripiegare su maratone televisive tutte fatte di call game e quiz telefonici per soddisfare i bisogni economici di cui necessita qualunque corposo progetto.
E così, dal prossimo autunno, la tv dei fighetti, sarà orfana, oltre che di Campo dall’Orto, anche di Markette e Crozza, solo per citare alcuni dei programmi soppressi, e a quanto pare anche delle Barbariche Invasioni di Daria Bignardi che potrebbe, a fine contratto (dicembre 2008, ndr), traslocare su RaiDue.
Peccato!
1. Vito ha scritto:
18 giugno 2008 alle 18:42