“Ce lo chiede l’Europa, di mangiare da schifo“. Un servizio anti-Ue trasmesso ieri sera ad Anni 20, la trasmissione di prime time condotta da Francesca Parisella su Rai2, avrebbe scatenato un nuovo polverone a Viale Mazzini. I toni dissacranti e allo stesso tempo polemici del filmato, nel quale venivano prese di mira le politiche di Bruxelles in campo alimentare, pandemico ed economico, pare abbiano fatto infuriare anche l’AD Fabrizio Salini.
“Cosa offre oggi la casa? Una selezione di tarme essiccate a colazione, una tazza di latte ai piselli per merenda e, a fine cena, un gustoso biscotto alla farina di vermi inzuppato in un bel calice di vino annacquato. Un film dell’orrore? No, è il menù à la carte prossimo ad essere gentilmente offerto dall’Unione Europea“
recitava il servizio di Anni20, accompagnando le affermazioni con uno speakeraggio dai toni sarcastici e puntando il dito contro l’approvazione della proposta della Commissione europea che consente l’uso di cibi sostenibili come i vermi della farina gialli essiccati come nuovo alimento. Ma il filmato non risparmiava nemmeno il piano vaccini.
“L’Europa ci ha chiesto di fidarci di lei sul piano vaccini. Il risultato? Siamo ancora chiusi con il coprifuoco, mentre Oltremanica, l’Inghilterra brinda alla libertà“.
Polemizzando contro il “delirio regolatorio” di Bruxelles, la trasmissione di Rai2 è scesa poi su un piano più politico ed ha contestato l’espressione “Ce lo chiede l’Europa“, con cui – è stato affermato – “una classe politica ha giustificato austerità e folli cessioni di sovranità“.
Secondo quanto apprende l’Ansa, l’AD Rai Fabrizio Salini sarebbe “furioso” per il servizio antieuropeista ma – riporta Repubblica- l’azienda avrebbe smentito eventuali provvedimenti. E la questione è rimbalzata anche sulla sponda politica: la senatrice Pd Valeria Fedeli ha parlato di servizio “allucinante” e di “condensato di fake news di matrice anti europeista indegno non solo del servizio pubblico ma del giornalismo in generale“. Peraltro, dal fronte dem, sono arrivate critiche anche per un servizio sul ddl Zan trasmesso ieri proprio dalla medesima trasmissione: sulle note dei Village People, venivano raccolti pareri che evidenziavano una scarsa considerazione o conoscenza del disegno di legge da parte dei comuni cittadini. Il deputato Pd Alessandro Zan, primo firmatario del ddl anti-omotransfobia, ha parlato nello specifico di servizio “semplicemente vergognoso, un mix di fake news e disinformazione intollerabile per il servizio pubblico“, annunciando un’interrogazione urgente nel merito. “La Rai deve risponderne” ha scritto il politico su Twitter.
Sostegno alla trasmissione di Rai2, invece, dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, la quale ha twittato:
“Il PD invoca il bavaglio contro Anni20 per un servizio sarcastico che osa criticare l’UE. Vogliono trasformarci nella Corea del Nord e la cosa più grave è che la Rai, piuttosto che difendere il pluralismo, fa sapere di essere pronta alla censura. Ecco la loro libertà di pensiero“.
Un polverone che, di fatto, ha dato al servizio incriminato molta più visibilità di quella che la messa in onda gli avesse garantito.
Il PD invoca il bavaglio contro #Anni20 per un servizio sarcastico che osa criticare l’UE. Vogliono trasformarci nella Corea del Nord e la cosa più grave è che la Rai, piuttosto che difendere il pluralismo, fa sapere di essere pronta alla censura. Ecco la loro libertà di pensiero pic.twitter.com/GS6fG2MdvE
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) May 14, 2021