16
aprile

Luca Barbareschi «In barba a tutto»: su Rai3 il suo late show contro il virus del politicamente corretto

Luca Barbareschi

Luca Barbareschi ritorna in tv da protagonista con un progetto a metà tra il late show e l’approfondimento culturale. Volutamente in diretta. “Era una prerogativa per me. Volevo il brivido, il rischio” ha confidato lo stesso attore presentando stamane il suo nuovo programma in onda su Rai3 da lunedì 19 aprile alle 23.15: “In barba a tutto“. Titolo che preannuncia la volontà di proporre un racconto alternativo, contro il politicamente corretto e la banalità di certe argomentazioni (intenzione allettante, staremo a vedere).

Ogni puntata proporrà tre temi e per ogni tema un ospite. Lo show vedrà ogni volta la partecipazione di personaggi famosi alternarsi ad altri meno noti al grande pubblico. Promettendo di utilizzare un registro ironico, Barbareschi ha annunciato di non voler proporre le classiche interviste dedicate alla carriera dei protagonisti, ma colloqui mirati che toccheranno alcuni argomenti di valenza sociale. Dal cosmo e dall’idea romantica che da sempre ha suscitato, al body shaming in contrapposizione all’idea di bellezza che l’arte ha veicolato nei secoli; dal cibo nella sua concezione di utilizzo totale dei prodotti, al concetto di Dio veicolato tramite i social media.

Quando abbiamo immaginato l’arrivo di Barbareschi su Rai3, Luca mi aveva portato un progetto dove lui era più in disparte. Ma io volevo lui, non un suo progetto. Non escludo una prima serata, ma prima vediamo come va la seconda

ha commentato il direttore di Rai3 Franco Di Mare, svelando che inizialmente il titolo pensato per il programma era “Mi voleva Guglielmi”, in riferimento alla volontà dello storico direttore della terza rete, Angelo Guglielmi, di dar spazio all’attore (ma poi non se ne fece nulla). “Anche Coletta mi voleva, ma poi nessuno mi ha invitato a cena” ha chiosato Barbareschi al riguardo.

In barba a tutto, Rai3 – Argomenti e ospiti prima puntata

I temi della prima puntata saranno: Scienza e romanticismo – Essere contro – Il mondo della lirica è maschilista? Luca Barbareschi parlerà di scienza con Luca Perri, 35 anni, astrofisico. Il secondo ospite sarà Morgan. Con lui si parlerà di genio e follia, di provocazioni vere e di stereotipi artificiali per mettersi in mostra. Chiuderà la puntata Katia Ricciarelli. Con lei Barbareschi parlerà dell’apparente monumentalità del mondo della lirica, così legato alle tradizioni e alle forme e cercherà di scoprire, attraverso i suoi racconti, se il mondo della lirica sia così maschilista come lo si descrive.

Durante la conferenza stampa, l’attore e Direttore Artistico del Teatro Eliseo di Roma ha dato anticipazione di alcune sue osservazioni controcorrente, nello spirito che dovrebbe animare il nuovo programma.

In un’epoca di Covid c’è un altro virus più pericoloso in giro: quello della stupidità. Basti pensare alle regole dell’Academy Award, che obbliga a inserire nei propri film un 30% di attori nani, persone Lgbtq e via dicendo. Pensate a un film sulla Seconda guerra mondiale. Durante lo sbarco in Normandia i nani sarebbero affogati a pochi metri dalla riva. Con la mentalità di oggi avremmo chiuso in carcere anche Michelangelo. Vorrei far tornare un po’ di luce in questo mondo

ha affermato Barbareschi. Poi un stoccata ai Maneskin (visto che di trasgressività si parlerà proprio nella prima puntata):

Mi hanno fatto molto ridere, a Sanremo hanno detto le parolacce, i social si infervorano sul nulla, ora vanno a Rotterdam all’Eurovision e hanno subito censurato il pezzo“.

In ogni puntata, i tre grandi temi proposti dall’attore saranno suddivisi da monologhi, contributi video e contributi musicali, proposti da una band. Lo studio scelto sarà una sorta di loft newyorkese, con un bancone, un biliardo, due poltrone e, sullo sfondo, una vista cittadina che renderà omaggio ad alcuni scorci del nostro Paese.

Come ospiti istituzionali vorrei avere il ministro della Giustizia Cartabia, Di Maio, ma anche il ministro della Cultura Franceschini. È venuto a casa mia a Filicudi, può venire mio ospite anche in tv

ha aggiunto l’attore, spendendosi in plausi al direttore di Rai3 e criticando quanti – anche nel mondo del teatro e del cinema – fanno gli snob rispetto alla tv generalista.

Tutta la televisione sarà generalista, perché c’è una media di età alta per cui se fai programmi distonici, schifosi, la gente spegne“.



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