A Simona Ventura non serviva una serata di Sanremo ma un programma che le consentisse di rispolverare qualità che le appartengono da sempre. Perché finché bazzichi ai “margini” di The Voice o ti fai l’inutile mazzo nel mezzogiorno della domenica, l’essere Ventura è persino un danno, quasi una beffa. A Game of Games, invece, il bello di riscoprire una professionista del piccolo schermo.
Divertente, divertita, sadica al punto giusto, con la battuta sempre pronta. Una padrona di casa perfetta per il nuovo show di Rai 2, una “americanata” (l’originale è a stelle e strisce con Ellen DeGeneres) che riconsegna alla conduttrice leggerezza e un certo peso, persi dopo tanto e incomprensibile girovagare.
Game of Games non è la trasmissione della vita e non ha nemmeno chissà quali pretese. Si gioca, si ride, si scherza come si fa altrove (citofonare Stasera Tutto è Possibile e Ciao Darwin), con giochi magari più spettacolari. La differenza la fa proprio la Ventura, che dirige il Gioco Loco in un misto di quiz e game con particolare destrezza e “ferocia”, doti che hanno fatto la sua fortuna. Si percepisce fin dai primi minuti che è un format che si è piacevolmente assicurata perché è quella che si diverte più di tutti, concorrenti compresi.
Conduzione azzeccata, per una prima serata godibile, a tratti frenetica, dalle atmosfere e sonorità anni ‘90. I vip si mettono in gioco al meglio, accettando di essere bistrattati, e i concorrenti si lanciano estasiati come bambini al luna park. Il montaggio fa il resto, con ritmo e musiche che fanno da collante ai vari giochi e scongiurano noia e tempi morti. Due ore che volano via più di Raffaela Fico “sparata” in aria o Max Giusti precipitato nella botola. Ci voleva.
1. john2207 ha scritto:
1 aprile 2021 alle 11:35