Il viaggio di Ulisse diventerà una metafora dell’uomo moderno, costretto ad affrontare continue sfide dentro e fuori di sé. Quello curato da Domenico Iannacone, dunque, sarà un racconto che partirà dalle vicende del poema omerico per arrivare ad approfondire un mondo da molti ignorato: quello della disabilità mentale. Il 2 aprile, in prima serata su Rai3 (ore 21.20) il giornalista molisano presenterà il film-documentario “L’Odissea”, in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo istituita dall’ONU.
Il giornalista ed abile conduttore di “Che Ci Faccio Qui” entrerà nelle vite di Paolo, Fabio, Claudia, Marina, Andrea, gli attori affetti da disagio psichico che animano il Teatro Patologico di Roma diretto da Dario D’Ambrosi, attore e regista che ha creduto in loro e li ha resi protagonisti del suo progetto teatrale. Il programma sarà dunque la storia di una rappresentazione che, oltre al palcoscenico, offre al pubblico degli spaccati di vita. Il travagliato viaggio di Ulisse si rispecchierà nelle fatiche dei ragazzi che, oltre alle sfide personali legate alle difficoltà della loro condizione, si sono trovati a subire le restrizioni e l’isolamento imposti dalla pandemia Covid-19.
“L’Odissea è un film tv in cui ho messo energia, cuore e passione” ha affermato lo stesso Iannacone, accenderà i riflettori sull’esperienza di chi vive quotidianamente il dramma della malattia mentale, raccontando lo scontro continuo tra fragilità e forza interiore e riflettendo su quanto in fondo sia labile il confine tra “normalità” e follia.
Prodotto da Hangar TV, il programma verrà proposto a più di quarant’anni dalla legge Basaglia e dall’abolizione dei manicomi in Italia. In un’anticipazione, Iannacone si fa imprigionare in una camicia di forza. “E’ una cosa terribile, sembra di soffocare” dice. Poi le interviste ai protagonisti affetti da disagio psichico, che si racconteranno con passaggi di particolare intensità emotiva.