Il Festival di Sanremo 2021 passerà alla storia non solo per l’assenza di pubblico in sala ma anche per l’insensata contraddizione di tale provvedimento, accettato dalla Rai a testa bassa. A differenza della kermesse canora, infatti, molti spettacoli televisivi sono andati (e stanno andando) in onda con tanto di platea plaudente accomodata in studio.
A ribadire l’ineluttabilità di un Festival senza pubblico – pessimo segnale, altro che ripartenza! – erano stati addirittura due Ministeri: della Salute e della Cultura. Il motivo del provvedimento, secondo quanto stabilito, risiedeva in sostanza nel divieto di apertura dei teatri previsto dai DPCM anti-Covid. L’Ariston doveva dunque rimanere deserto sebbene Sanremo sia innanzitutto uno spettacolo televisivo. E questo non dall’altro ieri, ma dal 1955.
Ad un mese dalla sua conclusione, l’impressione è che ad essere penalizzata sia stata solamente la kermesse sanremese. Esistono infatti numerosi casi di programmi tv realizzati con la presenza di pubblico; uno in particolare ha destato la nostra attenzione. Ci riferiamo a “Comedy central presents“, show in onda su Comedy Central realizzato con un ridotto pubblico “presso il Teatro Ambra Jovinelli di Roma nel rispetto delle disposizioni contenute nel DPCM del 3 novembre 2020″.
Lo spettacolo, registrato nel dicembre 2020, pur tenendosi in un teatro ha visto la partecipazione di una piccola platea in quanto la sala è stata assimilata ad uno studio televisivo. Perché invece non è stato così all’Ariston? Alle registrazioni – ci viene fatto sapere – hanno preso parte 20 figuranti (sempre gli stessi per i pochi giorni di produzione), opportunamente distanziati da alcune sagome di cartone e nel rispetto dei protocolli italiani ed internazionali previsti.
Con quali criteri si stabilisce se un teatro può essere considerato o meno uno studio tv? Andrebbe innanzitutto chiesto al Ministro Franceschini, che sull’Ariston era stato categorico in senso restrittivo, ma anche ai vertici Rai che non batterono pubblicamente ciglio di fronte all’imposizione di un Sanremo senza pubblico. Eppure, anche al Festival, si sarebbero potuti reclutare figuranti opportunamente tamponati, come accade in molti altri spettacoli tv peraltro meno prestigiosi.
1. Meke ha scritto:
26 marzo 2021 alle 13:18