18
marzo

Tutto su Renato Carosone e Eduardo Scarpetta

Carosello Carosone - Renato Carosone e Eduardo Scarpetta

Carosello Carosone - Renato Carosone e Eduardo Scarpetta

Carosello Carosone è il racconto di un’Italia che cambia, afflitta dalla guerra, e del mondo che c’è fuori, tutto da scoprire e capace di offrire opportunità inattese. E’ la forza della musica che cambia e travolge la vita delle persone e in particolare quella di un artista che ha portato il ritmo partenopeo oltre i confini del suo spazio e del tempo. Renato Carosone avrà in video il volto di un napoletano come lui, Eduardo Scarpetta: conosciamo meglio entrambi.

La vera storia di Renato Carosone

Renato Carosone (vero cognome Carusone) nacque a Napoli il 3 gennaio del 1920, primo di tre figli. Il padre era impiegato al botteghino del teatro Mercadante, la madre morì quando lui aveva solo sette anni, lasciandogli il suo pianoforte: con esso si avvicinò alla musica, studiando poi con diversi importanti maestri. A quattordici anni scrisse la sua prima canzone, Triki Trak, nonchè la sua prima colonna sonora all’Opera dei Pupi; a diciassette, si diplomò in pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.

Partì subito dopo per l’Africa orientale italiana con una compagnia di arte varia e, quando poco dopo la compagnia decise di rientrare, lui rimase lì, trovando lavoro come pianista in un’orchestra; in quegli anni conobbe la donna che poco dopo sarebbe diventata sua moglie, Lita Levidi, una famosa ballerina che nel film tv avrà il volto di Ludovica Martino. Lei aveva già un figlio, Pino, che Carosone riconobbe come suo e che tutti hanno sempre considerato suo figlio legittimo. Durante la seconda guerra mondiale, Renato fu chiamato alle armi ed invito al fronte della Somalia italiana; divenne poi direttore del Teatro Odeon e, alla fine della guerra, tornò in Italia con la sua famiglia. Creò un trio insieme al chitarrista olandese Peter Van Wood e al batterista napoletano Gegè Di Giacomo (interpretato nel film tv da Vincenzo Nemolato), nipote del famoso poeta Salvatore Di Giacomo, che diede prova del suo talento suonando una batteria improvvisata con sedie di legno, bicchieri e vassoi.

Il primo provino andò male ma, grazie alla fiducia di Sergio Bruni, il trio ottenne con la Pathé, la pubblicazione di un primo 78 giri contenente Oh! Susanna e Scalinatella. Il gruppo subì vari avvicendamenti, con Renato e Gegè come unica costante, e nel 1954 la formazione definitiva debuttò in tv nel programma pomeridiano L’Orchestra dei quindici. Il loro stile era allegro e canzonatorio, basato su riarrangiamenti di importi successi e sul lancio di brani inediti come Maruzzella e con la loro musica presero parte anche ad alcune pellicole.

Il primo 33 giri del complesso fu Carosello Carosone nº 1 del e poi, dopo l’incontro con il paroliere Nisa, arrivò il successo di Tu vuò fà l’americano, che coniugava jazz, swing e boogie-woogie, e poi quello di Torero, che fu ai primi posti delle classifiche americane per due settimane. Quello che ormai era diventato un sestetto visitò con successo New York, l’America del sud, l’Europa, Marocco e Medio Oriente. Carosone creò una sua casa discografica, la Stereo, ma poi, nel 1959, annunciò a sorpresa nel programma tv Serata di Gala il suo ritiro dalle scene. Anni dopo, svelò a Luciano Rispoli di averlo fatto perchè temeva che le nuove mode musicali americane lo avrebbero comunque fatto tramontare.

Continuò la tournée, esibendosi nell’Ed Sullivan Show e nel Dinah Shore Show. Al rientro, Di Giacomo si dedicò alla carriera da solista, classificandosi terzo al Festival di Napoli nel 1961, mentre Carosone tentò di imporsi come discografico, dedicandosi anche alla pittura. Nel 1975 tornò ad esibirsi in tv con una big band in Bentornato Carosone, creò un nuovo trio e incise nuovi album (in studio ne ha pubblicati quindici in tutto), partecipando anche al Festival di Sanremo 1989 con il brano ‘Na canzuncella doce doce, che arrivò quattordicesimo.

Nel 1993 fu colpito da un aneurisma celebrale che riuscì a superare; nel 1995 fu protagonista dello speciale Rai Tu vuò fà l’americano – Un ragazzo e un pianoforte condotto da Alba Parietti, nel 1996 ottenne il Premio Tenco e nel 2000 pubblicò la sua autobiografia. E’ morto a Roma nel 2001, nel sonno.

Chi è Eduardo Scarpetta

Tanti gli omaggi che il mondo dello spettacolo, anche quello americano, ha dedicato a Carosone, ai quali si unisce adesso questa biografia televisiva, che vedrà nei suoi panni Eduardo Scarpetta. Diventato popolare con il ruolo di Pasquale Peluso ne L’Amica Geniale, l’attore è il trisnipote dello storico commediografo del quale porta nome e cognome; classe 1993, ha calcato fin da piccolissimo i palcoscenici insieme al padre Mario, ha frequentato il Centro sperimentale di cinematografia e lavorato nei villaggi turistici.

Ha recitato in diverse opere teatrali come Filumena Marturano e Il paese delle cuccagna, nei film Pericle il nero, La tristezza ha il sonno leggero e Capri-Revolution e prossimamente ne La Donna per me e Qui Rido io, un lungometraggio sulla sua famiglia nel quale interpreterà il bisnonno Vincenzo. Ha in programma un lungo tour dedicato ad Eduardo Scarpetta senior insieme al alcuni colleghi, tra i quali Nemolato, e per le sue interpretazioni ha già vinto tre premi.



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