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febbraio

La Bambina che non Voleva Cantare, ma torna a Sanremo: Tecla Insolia ospite al Festival 2021

Tecla Insolia

Tecla Insolia

Quando Nada ha visto il volto di Tecla Insolia, prima ancora dei provini per il film tv La Bambina che non Voleva Cantare, le è piaciuta subito, era quella giusta. E, infatti, la diciassettenne di Varese, con la sua timidezza e la grande voce, ha saputo rendere sullo schermo la sua sua storia e il suo vissuto; il pubblico di Rai 1 vedrà il biopic il 10 marzo, dopo il Festival di Sanremo, ma nel corso della conferenza stampa di presentazione di questa mattina la Insolia ha annunciato che sarà sul palco dell’Ariston per promuoverlo.

Se lo scorso anno era in gara tra le Nuove Proposte, quest’anno la giovanissima cantante e attrice – è stata anche nel cast di Vite in Fuga sempre su Rai 1 – sarà una delle ospiti femminili di Amadeus. Il film tv, diretto da Costanza Quatriglio per Picomedia e Rai Fiction, si presenta proprio come un racconto al femminile sulla famiglia, la musica e l’amore tra madre e figlia; non ci sono né divismo né lustrini perchè il cuore del racconto è l’infanzia di Nada e, soprattutto, il suo rapporto con la madre malata di depressione, interpretata da Carolina Crescentini.

L’attrice, ormai uno dei volti di riferimento della fiction Rai, si è detta entusiasta del progetto anche perchè, come le abbiamo fatto notare noi di DM, Nada era nel suo destino: il marito della Crescentini, Francesco Motta, l’aveva voluta con sé a Sanremo nel 2019, vincendo con lei la serata dei duetti.

“Nada è la prima persona che mi ha presentato Francesco, mi serviva una sorta di benedizione da parte di Nada. Ci frequentiamo, siamo amiche… Quando il mio agente mi ha chiamata e mi ha detto: “devi fare questo provino per il film” io ho combattuto come una leonessa perchè a questo punto volevo assolutamente fare questo film perchè è una sorta di chiusura di un cerchio di vita privata. Poi il film è livornese e ora c’è una parte della famiglia che è a Livorno, quindi riguarda un po’ tutti questo film”

In questa storia che per la regista porta in scena un “realismo magico“, fatto di incroci e coincidenze in grado di cambiarti la vita, ci sono altri personaggi affascinanti, che hanno fatto davvero parte della vita della cantante di Gabbro e che lei stessa ha descritto nel libro Il Mio Cuore Umano, da cui è tratto il film. Il primo è il maestro Leonildo (Paolo Calabresi), che insegna il mestiere della musica alla piccola Nada (interpretata in prima battuta da Giulietta Rebeggiani); Suor Margherita (Paola Minaccioni), che scopre il suo talento e papà Gino (Sergio Albelli), che, dapprima sullo sfondo, diventerà decisivo per risolvere i nodi della propria famiglia. Infine, la Nonna Mora di Nunzia Schiano, che qui recita con insospettabile accento toscano. Nada, che non era presente in conferenza stampa ma ha registrato un videomessaggio, ha dichiarato di aver scritto il libro proprio per “riappacificarmi con loro e fargli arrivare i miei sentimenti, è stato un viaggio nella memoria, in cui ho riscoperto tante cose della mia famiglia”.

Costanza Quatriglio, che nel 2009 aveva diretto un documentario sul libro di Nada, ha creduto in questa storia fino a volerla approfondire, scrivendo con Monica Rametta una sceneggiatura che punta tutto sulla complessità dei rapporti umani e sulla musica che si rivela salvifica, perchè la voce di Nada “si rivela terapeutica per la madre malata“. Una madre che ama la sua bambina ma in qualche modo la forza a sfruttare il suo dono, per darle una vita diversa e trovare in lei la speranza.

Paradossalmente, la Insolia non si è confrontata con Nada su come interpretarla, eppure le due hanno tanto in comune, a partire dalla giovanissima età in cui hanno calcato per la prima volta il palco dell’Ariston fino al rapporto complesso con la musica, che, secondo Tecla, per Nada “è un mezzo per esprimere tutti i sentimenti e la rabbia che prova“.

La Bambina che non Voleva Cantare: la trama

Nella campagna toscana dei primi anni Sessanta vive la piccola Nada. Il suo universo è composto da nonna Mora, dalla sorella Miria, dal babbo Gino, un uomo buono e silenzioso, e dalla mamma Viviana, spesso preda di forti depressioni che la tengono lontana dalla figlia e dal mondo. Quando suor Margherita scopre il talento di Nada per il canto, il cuore fragile della bambina si convince che solo la sua voce prodigiosa ha il potere di far guarire la mamma. E così, tra la gioia di veder la madre finalmente felice e la paura che la malattia si possa riaffacciare all’orizzonte, Nada cresce accettando ciò che Viviana desidera per lei, fino a quando quel grande talento sopravvivrà persino alle sue stesse paure: tutti scopriranno presto la voce unica di quella bambina che non voleva cantare.



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