19
febbraio

Tutta Colpa di Freud: il film di Genovese diventa una fiction Canale5-Prime Video. Bisio rimpiazza Giallini

Tutta Colpa di Freud - Claudio Bisio e Caterina Shulha

Tutta Colpa di Freud - Claudio Bisio e Caterina Shulha

Dimenticate il volto di Marco Giallini, che fu protagonista della pellicola diretta nel 2014 da Paolo Genovese: nella serie tv Tutta Colpa di Freud, disponibile su Amazon Prime Video dal 26 febbraio, il ruolo dello psicanalista, alle prese con tre figlie e con ogni possibile tragicomica complicazione dell’universo femminile, è stato affidato a Claudio Bisio, assente questa mattina alla conferenza stampa di presentazione perchè positivo al Covid.

La complessità di tutto ciò che ruota attorno al “sesso debole” (si fa per dire) si è curiosamente palesata durante le riprese, perchè ben due delle interpreti principali, durante la pausa forzata dal set dovuta proprio alla pandemia, sono rimaste incinte, scombussolando un po’ i piani di produzione. Una difficoltà bella da superare per una produzione che, più in generale, a causa del Covid è sembrata quasi “giochi senza frontiere“, per descriverla con le parole del regista Rolando Ravello.

L’ex Marco Pantani della fiction italiana sostituisce dietro la macchina da presa Genovese, che firma il soggetto di serie, convinto che “a differenza di Perfetti Sconosciuti, per la quale anche mi avevano proposto una serie, c’era ancora molto da raccontare“. Otto episodi da quarantacinque minuti circa ciascuno, ambientati a Milano, prodotti da RTI e Lotus Production e destinati al prossimo prime time autunnale di Canale 5. Mediaset ripete, dunque, l’esperimento già fatto con Made in Italy, con la speranza che stavolta il passaggio televisivo arrivi quando stabilito, prima che l’interesse e la novità scemino completamente.

Per adattare la storia ad una serie tv sono stati fatti molti cambiamenti nella trama ed inseriti diversi personaggi che nella versione cinematografica non c’erano, ma che sono serviti per ampliare questo racconto incentrato sulla difficoltà di comunicare, sulle tante forme dell’amore, attacchi di panico, omosessualità psicanalisi, influencer e famiglia. Nel cast anche Claudia Pandolfi - che ha trovato sul set “la libertà di proporre cose, tutto molto interessante e liberatorio- Max Tortora, Luca Bizzarri, Stefania Rocca, Demetra Bellina, Caterina Shulha e Marta Gastini (sono loro due che hanno scoperto la gravidanza durante le riprese), Herbert Ballerina e Pia Engleberth.

Tutta Colpa di Freud: la trama

Francesco (Claudio Bisio) è uno psicanalista milanese che da tempo concilia la professione con la non trascurabile condizione di padre single. La moglie Angelica (Madgalena Grochowska), fredda e determinata nordeuropea, non ha propriamente abbandonato lui e le figlie ma ha semplicemente pensato che Francesco le avrebbe cresciute meglio di lei, sempre impegnata in qualche battaglia ambientalista in giro per il mondo. Così lo psicanalista, tanto dedito ai suoi pazienti quanto alle sue bambine, ha fatto di tutto per farle diventare giovani donne consapevoli e indipendenti. Quando le più grandi, Marta (Marta Gastini) e Sara (Caterina Shulha), vivono già fuori casa e la più piccola, Emma (Demetra Bellina), sta partendo per un anno di studio all’estero, Francesco ha però un attacco di panico talmente potente da fargli pensare di avere un infarto in corso e finisce al Pronto Soccorso.

Come era prevedibile, sopravvive, ma la sera stessa si ritrova tutte e tre le ragazze di nuovo a casa. E non per un filiale spirito da crocerossine. Infatti, per quanto abbia tentato di crescerle con metodo e sani valori, a Marta, Sara e Emma la situazione è chiaramente sfuggita di mano: la prima, assistente universitaria, porta avanti da cinque anni una relazione con il suo preside di facoltà ed è stata appena sbattuta fuori dalla casa, che lui le affittava, dalla moglie in persona; Sara, a una manciata di giorni dal suo matrimonio – che le crea più ansia che trepidante attesa – tradisce il fidanzato storico Filippo (Valerio Morigi) con Niki (Lana Vlady), una donna, celando a fatica una omosessualità che aveva già fatto capolino nell’adolescenza; infine Emma, appassionata e sagace influencer in erba, rinuncia a un anno di studio nel Regno Unito quando è già in aeroporto, complice l’incontro con il titolare di una famosa agenzia web (Luca Bizzarri), decisamente molto affascinante nonostante i suoi cinquant’anni. Così, da un giorno all’altro, Francesco assiste inerme al rientro delle sue figlie a casa.

L’unico che sembra divertito dalla situazione è Matteo (Max Tortora), il vicino ormai amico di famiglia: un romano trapiantato a Milano che tenta da anni, senza sosta e con poco successo, di procacciare a Francesco qualche appuntamento galante. La questione è drammatica. Quando anche il rapporto con i pazienti sembra essere messo a repentaglio, Francesco capisce di non poter continuare a gestire lavoro e famiglia tra un attacco di panico e l’altro. Così si fa prescrivere degli ansiolitici dalla giovane e talentuosa Anna (Claudia Pandolfi), incontrata al Pronto Soccorso e, dopo un po’ di resistenza, accetta il suo consiglio: iniziare assieme a lei un percorso di terapia. Come se sapesse già che ce ne sarà bisogno, quando le vite delle figlie si complicheranno ulteriormente. Marta, delusa dalla fine della storia col suo amante, inizia a frequentare senza saperlo uno dei pazienti del padre; Sara sposa Filippo ma cede nuovamente alla tentazione di Niki proprio durante il suo matrimonio, mentre Emma si innamora perdutamente e irrimediabilmente del suo datore di lavoro. Poi ci sono i sogni, che per uno psicanalista sono importanti. E in quelli di Francesco inizia a fare capolino la stessa Anna.



Articoli che potrebbero interessarti


Tutta Colpa di Freud - Claudio Bisio e Max Tortora
Tutto merito di Freud


Tutta Colpa di Freud: il film di Genovese diventa una fiction Canale5-Prime Video. Bisio rimpiazza Giallini
Ecco il vincitore di LOL 4


ferragnez, tale e quale show, nuova scena
Questione di genere


PrimeVideo_Antonia_BS 2
Antonia è la nuova fiction dramedy di Prime Video in collaborazione con la Rai. Storia di una 33enne in crisi

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.