24
gennaio

Ricciardi è il nuovo Commissario di Rai 1

Il Commissario Ricciardi - Lino Guanciale

Il Commissario Ricciardi - Lino Guanciale

Presente in ben sedici opere di Maurizio De Giovanni, tra romanzi e racconti, Il Commissario Ricciardi ha fatto la sua prima apparizione in libreria nel 2006 e domani farà, invece, quella in tv. Partirà alle 21.25 su Rai 1 la serie in sei puntate Rai Fiction-Clemart srl che lo vede protagonista, diretta da Alessandro D’Alatri e sceneggiata da De Giovanni insieme a Salvatore Basile, Viola Rispoli (autrice di Doc – Nelle Tue Mani) e Doriana Leondeff.

La serie, girata tra Taranto e Napoli, è ambientata nell’epoca fascista ed è un mix di poliziesco, mystery e melò, che racconterà le indagini del commissario e la sua scarna vita privata partendo da un segreto che lui custodisce fin da quand’era bambino e che chiama il Fatto: vede gli spettri delle vittime di morte violenta che gli ripetono ossessivamente l’ultima frase detta o pensata prima di essere uccisi. Un dono, o forse una maledizione, che lo condiziona da sempre e lo ha reso solo, malinconico e per questo affascinante.

A prestargli il volto un attore simbolo della serialità made in Rai, Lino Guanciale, che ha da poco ribadito il suo addio definito a L’Allieva e che con Ricciardi corre il rischio, da lui sempre temuto, di imbarcarsi in una serialità a lungo termine, considerato il materiale letterario a disposizione e la sicura resa in video. Insieme a lui sul set Antonio Milo (il brigadiere Maione), Enrico Ianniello (l’anatomopatologo Bruno Modo), Serena Iansiti (Livia), Maria Vera Ratti (Enrica), Mario Pirrello (il vicequestore Garzo), Nunzia Schiano (Rosa), Fabrizia Sacchi (la moglie di Maione), Adriano Falivene (il travestito Bambinella), Marco Palvetti (Falco) e Peppe Servillo (Don Pierino).

Il Commissario Ricciardi: la trama

Napoli, 1932. Luigi Alfredo Ricciardi ha trent’anni ed è commissario della Regia Questura. Catturare gli assassini è la vocazione e l’ossessione di Ricciardi, che si porta dentro un terribile segreto, una maledizione ereditata dalla madre: vede il fantasma delle persone morte in modo violento e ne ascolta l’ultimo pensiero. Per questo il commissario si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, indagando sui casi più spinosi e complicati. Per lo stesso motivo ha deciso di rinunciare all’amore, anche se l’amore arriva ugualmente, inaspettato e struggente: abita di fronte a lui e porta il nome di Enrica, una giovane maestra timida e riservata, ma nello stesso tempo determinata a conoscere e ad amare Ricciardi. A Ricciardi manca la maggior parte degli strumenti usati oggi per risolvere i delitti, ma è dotato di straordinarie doti intuitive. È circondato da un’aura di mistero, che allontana i suoi colleghi: sia il diretto superiore, Garzo, sia i subordinati. Uniche eccezioni, il brigadiere Maione, fedele e affezionato e il medico legale Modo, antifascista convinto che, nel corso della serie, rischierà la vita a causa delle sue idee politiche e sarà salvato proprio da Ricciardi. La sua solitudine, che divide con l’anziana tata Rosa, sarà scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti. Una è proprio Enrica, che incarna la quieta normalità degli affetti familiari cui Ricciardi aspira; l’altra, Livia, rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente attratto.

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