“La Rai e il direttore artistico del Festival di Sanremo stanno lavorando insieme da mesi alla 71/a edizione, avendo come primo obiettivo la sicurezza e la salute di tutte le persone coinvolte“. Il messaggio è chiaro ed arriva direttamente da Viale Mazzini, proprio nei giorni delle polemiche sulla realizzazione della kermesse canora e sulle norme sanitarie che ad essa verranno applicate.
“I protocolli sanitari prevedono ovviamente all’interno del Teatro Ariston le regole che sono state applicate nel pieno rispetto delle normative previste dai vari Dpcm e che continuano a garantire livelli di sicurezza adeguati a tutti i programmi televisivi. Si sta lavorando per una sala stampa che possa consentire le attività necessarie al lavoro dei giornalisti nelle condizioni di massima sicurezza“
ha comunicato la Rai, ribadendo quindi che il lavoro sul Festival sta proseguendo: una risposta indiretta (arrivata però con un po’ di ritardo) a quanti nelle ultime ore avevano adombrato l’ipotesi che la macchina organizzativa dovesse rallentare – o addirittura fermarsi – in attesa di condizioni sanitarie più favorevoli.
“Il Festival di Sanremo è un appuntamento importante per la Rai, per il suo pubblico e per l’industria musicale, tra i settori particolarmente colpiti dalla pandemia, in linea con l’impegno che l’azienda sta portando avanti da marzo scorso per moltiplicare la propria offerta sulle varie piattaforme mettendosi a disposizione di tutto il mondo dello spettacolo. L’azienda ringrazia i dipendenti e il direttore artistico che stanno lavorando senza risparmio di energie a questa particolare edizione“
si legge ancora nella nota. Parole arrivate – guarda caso – a poche ore di distanza dalle più esplicite affermazioni del direttore artistico Amadeus, che al Corriere.it aveva pronunciato un vero e proprio ultimatum:
“Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar (…) o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022“
aveva tuonato il conduttore, ribadendo la sua volontà di avere un pubblico in sala composto – nel rispetto del dpcm – da figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo. “Il Festival blindato non serve a niente” aveva anche aggiunto Amadeus, comunicando la propria contrarietà ad una kermesse stravolta, soprattutto nella parte di spettacolo, da eccessive limitazioni.