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dicembre

Rai, 40 anni fa stop allo spettacolo di fine anno nel rispetto delle vittime delle stragi di Ustica e Bologna e del terremoto dell’Irpinia

Terremoto Irpinia

Terremoto Irpinia

La pandemia in corso non poteva certo non influire sull’organizzazione dei due appuntamenti tv di fine anno. Su Canale5 il Capodanno in Musica, che avrebbe visto ancora una volta Federica Panicucci diversi tra balli e musica, è già stato archiviato e sostituito da una puntata speciale del Grande Fratello Vip. Su Rai1 l’appuntamento in piazza con L’Anno che Verrà, condotto da Amadeus, ha invece dovuto lasciare l’iniziale location di Terni per trasferirsi nei più tranquilli studi di Roma.

Il gruppo di autori della serata Rai, giunta alla sua 18esima edizione, sta lavorando in queste ore per offrire al pubblico, costretto a rimanere in casa, uno spettacolo che possa tenere compagnia a tutta la famiglia.

Non è la prima volta che il palinsesto Rai di fine anno deve fare i conti con i problemi del Paese. Accadde esattamente quarant’anni fa, nel 1980, anno segnato da eventi che colpirono duramente l’Italia. Il 27 giugno alle 20:45 scomparve dai radar un DC9 della compagnia Itavia, che da Bologna doveva raggiungere Palermo. Nessun superstite tra i 4 membri dell’equipaggio e i 77 passeggeri, in quella che per tutti diventerà la Strage di Ustica; era invece il 2 agosto, quando a Bologna, alle 10:25, una bomba esplose nella sala d’attesa della stazione causando 85 morti e 203 feriti, in quella che sarà ricordata come la Strage di Bologna. Era infine il 23 novembre quando, alle 19:34, un terremoto di magnitudo 6,9 pari al X grado della scala Mercalli devastò l’Irpinia, provocando circa 3000 morti, 9000 feriti, 280.000 sfollati e danni incalcolabili tra Campania e Basilicata.

Un Annus Horribilis che spinse la Rai a non realizzare il consueto spettacolo di fine anno, destinando i soldi per la realizzazione della serata alle popolazioni colpite dal terremoto. Quella sera si decise di trasmettere a reti unificate a partire dalle 23.00 il film di genere musical C’era una volta Hollywood, interrompendolo a pochi minuti dalla mezzanotte con un breve e misurato intervento di Nicoletta Orsomando, Marina Morgan e Maria Giovanna Elmi. Furono proprio le tre popolari “signorine buonasera”  a brindare con il pubblico ed augurare agli italiani un 1981 decisamente più sereno.

Maria Giovanna Elmi: “Il 1980 è stato un anno non facile, un anno che ha visto alternarsi a qualche momento di serenità molte ore buie, fino alla recente sciagura che ha colpito i nostri cari fratelli del sud.”

Nicoletta Orsomando: “Proprio pensando a loro, io vorrei pregarvi di fare un augurio tutti insieme. Che questo nuovo anno, che il 1981 possa essere un anno di ripresa, di rinascita, di pace.”

Marina Morgan: “L’augurio è che, così come è avvenuto nelle ore tristi dell’anno che sta per finire, la televisione continui ad essere per voi la vostra fedele compagna in un anno che deve essere sicuramente più sereno per tutti.”

Quarant’anni dopo la storia sembra ripetersi, in un Paese segnato dalla pandemia, con oltre 60.000 vittime. Quale sarà la scelta della tv di Stato per l’ultima sera dell’anno?

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