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dicembre

Edizione Straordinaria: il «blob» di Veltroni racconta l’Italia e la tv

Edizione Straordinaria, Rai3

L’alluvione a Firenze del 1966, la strage di Piazza Fontana, il rapimento di Aldo Moro. E il ritrovamento del suo cadavere, annunciato al Tg1 da un giovane . L’attentato a Giovanni Paolo II, il disastro di Cernobyl, i bombardamenti a Baghdad. “Guardate! Guardate! E’ stato colpito!” esclamava , avvolta dal buio del coprifuoco iracheno e illuminata solo da una torcia. E poi le recenti stragi del Mediterraneo. Oltre 60 anni di storia d’Italia: un tempo lungo, eppure vicino nei ricordi. Scandito ed impresso nell’immaginario collettivo dalle edizioni straordinarie che, attraverso la tv, hanno informato gli italiani ed aperto il loro sguardo sull’attualità.

, per Rai Cultura, ha raccolto questo ricchissimo patrimonio di immagini e di testimonianze condensandolo (con un certosino criterio soggettivo) nel documentario “Edizione straordinaria”, trasmesso ieri sera su . Attingendo a piene mani dall’inesauribile pozzo delle Teche Rai, il giornalista ed ex sindaco di Roma ha realizzato un efficace blob in cui la recente storia d’Italia si è intrecciata a quella della tv. Il pubblico ha potuto ripercorrere le grandi notizie delle ultime sei decadi, presentate attraverso le parole e lo stile giornalistico di un medium – quello televisivo, appunto – in piena e costante evoluzione.

Raccontando la Storia, il piccolo schermo ha raccontato se stesso. Da qui, una doppia chiave di lettura attribuibile al collage veltroniano: da una parte, le immagini che hanno determinato l’attualità, dall’altra le cronache televisive che l’hanno filtrata e comunicata al pubblico. Delle edizioni straordinarie del passato, quelle in bianco e nero, colpiscono ancora oggi la precisione e la ricercatezza del linguaggio, lo stile asciutto, la dizione corretta (un aspetto, quest’ultimo, talvolta trascurato nei tempi recenti). E un approccio didascalico al racconto della notizia, soprattutto nei frangenti in cui non erano disponibili immagini in tempo reale.

Sono pezzi d’archivio l’annuncio della morte di Federico Fellini, dato da Lilli Gruber al Tg1, o quello dell’uccisione della giornalista Ilaria Alpi, avvenuta a Mogadiscio il 20 marzo 1994  e comunicata da un collega del Tg3 con voce tremante, scossa dal dolore. Poi i fatti del G8 di Genova, documentati dall’allora mezzo busto del Tg1 David Sassoli (oggi Presidente del Parlamento europeo) e gli attentati dell’11 settembre 2011. Con la tv a colori e con le migliorie tecnologiche, l’immagine assume un ruolo ancora più forte. E si arriva ai giorni d’oggi, quando un’istantanea vale più di mille parole. “Papa Francesco da solo, di fronte alla piazza vuota” dice il cronista del Tg1 descrivendo la preghiera del Pontefice in tempo di pandemia (era il 27 marzo scorso) e lasciando poi spazio alla forza evocativa delle riprese tv.

Astuto Walter Veltroni: l’ex sindaco di Roma ha messo la propria firma su un lavoro apprezzabile e d’effetto, che tuttavia non richiedeva chissà quale inventiva o impronta d’autore. In un momento storico in cui il materiale delle Teche suscita curiosità in riferimento ai ‘reperti’ dell’intrattenimento, il giornalista ha analogamente raccolto decenni di materiale giornalistico. Con un non disdegnabile share del 6.4%, Edizione Straordinaria ha toccato corde emozionali pur nella formalità del genere informativo. Scelta opinabile, tuttavia, quella di non utilizzare alcuna voce narrante e di pensare i 90 minuti di trasmissione come un flusso continuo: un accompagnamento non invasivo avrebbe valorizzato maggiormente certi passaggi davvero degni d’essere ripresentati alla memoria.



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