Una volta su Real Time c’erano solo Randy Fenoli e Abito da Sposa Cercasi, che aiutavano le spose americane a trovare il loro vestito perfetto nella cornice elegantissima di Kleinfeld Bridal a Manhattan. Adesso è arrivata la famiglia Celli, proprietaria di un grande atelier a Pavona, vicino Roma, protagonista del nuovo docureality L’Atelier delle Meraviglie. E non è la stessa storia.
Il titolo del programma è esplicativo, chiarisce fin da subito che l’appuntamento della seconda serata del venerdì segue la linea già tracciata da Il Salone delle Meraviglie, e prima ancora dal Castello delle Cerimonie: eccessi, richieste eccentriche, personaggi pittoreschi che niente hanno a che vedere con l’eleganza a cui aveva abituato il “corrispettivo” newyorkese.
Anche lì c’erano a volte delle spose un po’ naif, con le loro richieste strane che le assistenti si impegnavano a soddisfare. Ma qui si gioca al rialzo, ricercando il trash come fosse un vanto, spacciando volutamente per raffinato un mondo che si presta facilmente alla parodia. Basti pensare al nipote della proprietaria, la pomposa “boss” Maria, che lavora alla reception e risponde al telefono ruminando platealmente un chewing gum, mentre pensa solo alle sue vicende personali e a smanettare sui social. O al figlio Giampaolo (salito alla ribalta per essere stato indicato come presunto amante della moglie di Riccardo Fogli ai tempi della partecipazione del cantante all’Isola dei Famosi), responsabile del settore abiti da uomo, perso nel suo stile barocco e all’occasione pronto a strizzare i gioielli di famiglia allo sposo di turno.
Una fiera del too much che aiuta il canale 31 a compiere un altro passo nella direzione che gli è ormai più congeniale, recuperando un passato fortunato che l’ha visto brillare con programmi coloriti e senza limiti. Ma arriverà presto Enzo Miccio (con il suo Abito da Sposa Cercasi) a ridisegnare le regole del buongusto e a salvare future mogli e telespettatori dall’inguardabile abito da sposo con il risvoltino rosa ai pantaloni.