29
settembre

«Quarta Repubblica» varia l’agenda: in prima serata il caso dei pescatori ostaggi in Libia

Quarta Repubblica, Nicola Porro

Ci sono i risultati elettorali, i bisticci parlamentari, il caso Tridico, il dibattito sul Mes e l’assillante bollettino dei contagi. Notizie importanti, per carità, ma presenti nella convenzionale agenda di tutti gli spazi informativi. Nulla di nuovo, insomma. E poi ci sono gli argomenti di cui si parla poco o in modo fugace. Portare questi ultimi in prima serata, con un momentaneo affrancamento dalle logiche dell’abituale racconto, è un’operazione inconsueta che ieri sera abbiamo riconosciuto a .

Il programma di Rete4 condotto da ha infatti dedicato uno spazio alla vicenda – probabilmente sconosciuta ai più – dei diciotto pescatori sequestrati dalle autorità libiche a nord di Bengasi. Otto di loro sono italiani. Dal 1° settembre scorso, giorno del controverso arresto attuato dalle milizie del generale Haftar, ci sono famiglie che attendono notizie sui rispettivi cari e la loro comunità d’appartenenza di Mazara del Vallo è scesa in piazza per chiederne la liberazione.

Per essere precisi, l’assurda vicenda aveva già ottenuto risonanza in alcuni programmi d’approfondimento del daytime (in Rai, su La7 e più di recente su Tv8) e nei tg, ma la scelta editoriale di portarla in prima serata ci ha colpiti per l’approccio. La trasmissione di Porro ha infatti ospitato in studio Rosa Ingargiola, madre di Pietro, uno dei pescatori presi in ostaggio, la quale ha lanciato in diretta un addolorato appello al governo affinché intervenga in maniera decisiva e riporti a casa i sequestrati. Le parole della signora sono state accompagnate da un’analisi di Toni Capuozzo sul contesto libico, che peraltro gioca un ruolo strategico in molteplici ed altrettanto problematiche circostanze geopolitiche.

Quarta Repubblica ha dedicato all’argomento 24 minuti, che in una prima serata informativa non sono pochissimi (ma, certo, nemmeno troppi). La trasmissione ha quindi incastonato il trascurato tema all’interno di una puntata in cui ovviamente non sono mancati i più noti spunti di dibattito. In un panorama dominato da talk show fotocopia che si contendono addirittura i medesimi ospiti (alcuni di essi compaiono in più trasmissioni nell’arco della stessa serata), il solo tentativo di interrompere le consuetudini lo reputiamo positivo.

Certo, le notizie significative che godono di una modesta copertura mediatica sono parecchie; le contaminazioni anticonformiste in ambito informativo, pertanto, troveranno sempre un apprezzamento da queste parti.

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