Tiki Taka ha cambiato pelle, oltre che conduttore. E il passaggio di mano (anzi di piede, visto che di calcio si parla) lo si è visto ieri sera sul campo. Rinnovandosi, il programma di Italia1 si è adattato agli schemi di gioco del nuovo titolare Piero Chiambretti, che ha portato la trasmissione su un piano diverso da quello prescelto a suo tempo dal fondatore della stessa, Pierluigi Pardo.
Con l’arrivo del nuovo conduttore granata, l’originario spirito da bar sport – a volte eccessivo per caciara ma pur sempre godibile ed identitario – è di fatto sparito e al suo posto il pubblico ha trovato un clima più ovattato e composto, incline sì all’intrattenimento ma anche privo di particolari guizzi estemporanei e di ritmi serrati. Così, al debutto, il finalizzatore Chiambretti è apparso legato ad uno specifico modulo di gioco e quasi infastidito dall’irrompere di impreviste sollecitazioni esterne (nello specifico, le immagini in diretta di Morata atterrato all’aeroporto di Caselle).
Il ‘giocatore’ torinese dovrà quindi prendere dimestichezza con il campo, impresa che inevitabilmente richiederà del tempo. Già nella prima puntata, la sua mancata impostazione giornalistica (Pierino del resto è un uomo di spettacolo, non di informazione) si è fatta sentire. Il conduttore è risultato assai meno incline alla notizia del suo predecessore e a tratti sbrigativo, per non dire impreciso, sugli aspetti legati alla cronaca calcistica, non a caso demandata agli specifici servizi di Sport Mediaset.
La presenza in studio di opinionisti con vis polemica incorporata (ci riferiamo a Mughini, Ordine e Zazzaroni) ha garantito l’accensione del confronto, ma anche qui si è avvertita l’assenza di un padrone di casa in grado di imporsi quando necessario o di sottolineare, con adeguate provocazioni, gli spunti più caldi e divisivi. Chiambretti, al riguardo, ha spesso lasciato correre il dibattito in studio senza interferire tra i ‘contendenti’ mentre si è concentrato più sui singoli ospiti (tra tutti, un esuberante a dir poco Massimo Ferrero, Presidente Sampdoria).
In compenso, il conduttore torinese ha portato su Italia1 quell’ironia arguta e spontanea che gli è propria, nobilitando in questo senso la trasmissione. Chiambretti è un attento artigiano dell’intrattenimento ed anche stavolta non si è risparmiato nella costruzione dello show, realizzata riprendendo alcuni stilemi propri del suo repertorio televisivo. Bisogna tuttavia ricordare che il calcio è uno sport per definizione popolare, trasversale, fisico e talvolta anche sguaiato nel tifo. Una trasmissione come Tiki Taka – che per risultare riconoscibile deve differenziarsi dai salotti più composti – non può dimenticarlo, soprattutto in un momento in cui l’assenza di pubblico negli studi e negli stadi (cambiando l’ordine delle vocali, il risultato non cambia) ha reso tutto più freddo. Al bar sport, del resto, non ci si va per sorseggiare una tisana.