21
settembre

Sanditon: Jane Austen diventa sfacciata su LaF

Sanditon - Rose Williams

Sanditon - Rose Williams

Cosa succede quando una grande autrice muore prima di completare la sua opera? Viene pubblicata postuma, incompleta e, mentre i lettori provano ad immaginare quale sarebbe stato il seguito, qualcuno prova a scriverlo, a farlo proprio. E’ quanto accaduto con Sanditon, ultima opera di Jane Austen, scritta nel 1817 e pubblicata solo nel 1871: dal 1975 in poi tanti scrittori hanno tentato l’impresa e adesso a realizzarla “in carne e ossa” ci ha pensato Andrew Davies, creatore dell’omonima serie tv inglese ITV che ha debuttato venerdì scorso su LaF.

Per quanti hanno amato le poche pagine del romanzo scritte a mano dalla Austen, ritrovare i tantissimi personaggi e immergersi con gli occhi in quella storia interrotta è un evento, una sicura emozione. L’ambientazione, i costumi, la scenografia portano i telespettatori nell’Inghilterra del primo ottocento e in quell’insieme di segreti, amori e riflessioni sociali che ha da sempre caratterizzato le opere della madre di Ragione e Sentimento e Orgoglio e Pregiudizio.

Sanditon, a differenza delle precedenti opere, sfiora poco il mondo della campagna inglese, quello preferito dalla Austen, concentrandosi su una località balneare in ascesa, che l’entusiasta e genuino Mr Parker (Kris Marshall) vuole far fiorire, avendoci investito tempo e denaro. La protagonista del racconto è la giovane Charlotte Heywood (Rose Williams), una ragazza di campagna che incontra per caso i Parker e li segue a Sanditon, scoprendo un mondo diverso dal suo e facendo la conoscenza di Sidney (Theo James), affascinante fratello di Mr Parker.

Rispetto al romanzo, però, la serie tv si fa audace, trasformando quello che voleva essere un racconto agrodolce, con una certe verve comica tutta da sfruttare, in un intreccio peccaminoso dal risvolti imprevedibili. La segreta e “gentile conversazione” tra Sir Edward Denham (Jack Fox) e Miss Brereton (Lily Sacofsky), alla quale Charlotte suo malgrado assiste nel romanzo, nella serie diventa praticamente sesso orale praticato in giardino, e in generale i toni vengono alzati, ponendo subito tutti in conflitto con tutti.

La scelta autorale è stata quella di tirare fuori il peggio da molti dei personaggi, per mettere pepe nel racconto e renderlo forse più competitivo nell’attuale panorama seriale, inserendo inoltre nudi maschili a più riprese e un’avanguardia ben lontana dall’Inghilterra della Austen. Una scelta discutibile ed estrema, che non cambia comunque la piacevolezza dell’opera e del progetto.

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