La seconda possibile ondata del coronavirus, per fortuna, non c’è ancora stata. Ma la tv è già in allerta, forse ancor più dei medici stessi. Per raccontare quella che è stata e che forse sarà l’emergenza sanitaria, stasera a mezzanotte Tv7 entrerà in esclusiva in un reparto di Rianimazione a Brescia, uno dei 5 hub-Covid scelti dalla Regione Lombardia per gestire l’attuale fase. Pensando al futuro, la trasmissione di Rai1 ha scelto un titolo rappresentativo, rassicurante: “Siamo pronti?“.
Il piano ospedaliero lombardo – documenterà Tv7 – è molto dettagliato, ma permangono alcuni punti deboli: non solo la medicina del territorio non è stata rafforzata, ma oggi solo nella bergamasca su 600 medici di base 100 stanno andando in pensione. Alcuni (non tutti) saranno sostituiti da giovani precari. “Da questo punto di vista affrontiamo la seconda possibile ondata più deboli di prima” dirà Guido Marinoni, Presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo. Così il telespettatore, prima ancora di ogni eventuale recrudescenza del virus, avrà la sua dose di ansia. Al contempo, il direttore della di terapia intensiva, Gabriele Tomasoni (Spedali Civili di Brescia), spiegherà che attualmente “la curva dei ricoveri è lenta ma crescente“.
Nel prosieguo della puntata, un servizio sulla rabbia covata nella nostra società, anche alla luce dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte. A Tv7 parleranno la madre di Emanuele Morganti, ucciso 3 anni fa nell’indifferenza ad Alatri, e il regista Daniele Vicari che sulla vicenda di Emanuele ha scritto un libro durissimo. Verrà dato spazio alle voci dei ragazzi delle notti di Trastevere, testimoni di violenze insensate, del sociologo Claudio Cippitelli e dei ragazzi delle associazioni di Colleferro.
Poi un viaggio con un dirigente scolastico dalla periferia di Napoli a Tivoli, in provincia di Roma, per riflettere sull’importanza della scuola non solo come luogo di formazione ma anche come trasmissione di valori e di condivisione. La trasmissione di Rai1 racconterà anche come le città si stanno adattando al Covid. E ancora “No contact“, ovvero le conseguenze del distanziamento fisico. Oggi che la comunicazione non verbale o una stretta di mano sono venuti meno, la conseguenza può essere una sorta di piccola depressione collettiva che modifica le relazioni.
Inoltre, spazio agli scatti di Roberto Cotroneo, che ha parlato sempre attraverso i suoi libri, ma ad un certo punto – anche durante il lockdown – ha voluto raccontare la realtà in un modo diverso, con la sua macchina fotografica. Infine “Come eravamo“: mentre le città attuali, sommerse dal traffico sentono il bisogno di tornare a respirare e riscoprono soluzioni alternative, Tv7 è andata a rivedere come si affrontava il problema delle troppe auto e dei pochi parcheggi nel 1963.