Rai1 ha ricordato le vittime del coronavirus con un’esibizione di Andrea Bocelli. Il pensiero, si sa, è quel che conta, ma in questo caso si è sfiorato il paradosso. Il popolare tenore, infatti, in tempi recentissimi si era reso protagonista di incaute affermazioni proprio sull’emergenza sanitaria, ammettendo peraltro di aver trasgredito le limitazioni imposte a motivo della pandemia.
La spiazzante commemorazione è avvenuta ieri sera su Rai1, nel primo appuntamento dei Music Awards 2020. In apertura, Bocelli ha intonato l’Ave Maria di Schubert e al termine dell’esibizione il conduttore Carlo Conti ha commentato:
“Il pensiero, sentendo queste note, deve necessariamente andare alle troppe vittime di questo virus terribile. E proprio a loro va il pensiero su questa Ave Maria che ci ha regalato il maestro Andrea Bocelli“.
In molti hanno interpretato questa scelta come una stonatura poco opportuna, alla luce chiaramente delle polemiche innescate a luglio dallo stesso tenore con la propria partecipazione ad un convegno dei cosiddetti “negazionisti” del virus (definizione grezza, ma ormai diffusa). In quell’occasione Bocelli aveva affermato di non aver conosciuto nessuno che fosse finito in terapia intensiva a causa del Covid, tirandosi addosso critiche ed improperi per quella che oggettivamente era stata una considerazione priva di senso.
Sebbene fosse stato a sua volta contagiato ed avesse promosso meritorie iniziative benefiche per i malati di coronavirus, l’artista affermò anche di aver in certi casi disobbedito volontariamente alle norme anti-contagio richieste dalle autorità. Le sue successive scuse e le rettifiche (“Sono stato frainteso, sono ottimista e non negazionista“) avevano calmato le acque ma non cancellato il ricordo di quelle improvvide uscite, che tappezzarono all’istante quotidiani e siti d’informazione.
Proprio per questo, collegare esplicitamente il ricordo delle vittime alla performance di Bocelli è sembrata una forzatura non necessaria, un tentativo fastidioso di ripulire l’immagine del tenore.
1. Mauro ha scritto:
4 settembre 2020 alle 15:28