E’ stata, ed è tutt’ora, corrispondente Rai in giro per il mondo e auspicava una sorta di ‘premio-ricompensa’, ovvero approdare alla sede di Bruxelles e lavorare per la TV di Stato in Europa. Ma Giovanna Botteri è costretta a prendere atto della decisione dell’amministratore delegato Fabrizio Salini, che la tiene ancora lontana da casa.
“Sarebbe stata per me una grande sfida. Avevo fatto domanda tramite il job posting interno all’azienda. Immaginavo che il mio curriculum fosse sufficiente… Dopo aver coperto i Balcani, il Medio Oriente, l’America e l’Asia, pensavo di raccontare l’Europa in modo diverso. E anche di avvicinarmi a casa. Ma rispetto le decisioni dell’ad Salini“
ha dichiarato la giornalista in un’intervista al Giornale. Di ritorno in Italia per festeggiare il compleanno della figlia 30enne, la Botteri sperava di non dover più tornare a Pechino, dove negli ultimi mesi ha raccontato ’sul posto’ un paese al centro dell’attenzione mondiale per la pandemia da Covid-19:
“Adesso penso solo a godermi mia figlia e dormire… poi vedremo (…) La solitudine è stato l’aspetto più difficoltoso. Una solitudine che già sentivo quando sono arrivata in Cina, ma che è dilagata con il lockdown“
dice a proposito di un suo eventuale ritorno alla corrispondenza dalla Cina. Il ricordo dei tanti giorni in emergenza sanitaria è ancora vivo; racconta le notti passate nella sede Rai di Pechino, cercando di mangiare nelle poche pause che aveva, in compagnia di appena due montatori (tutti gli altri a casa in smart working), e soprattutto la paura di morire, che l’accompagna da prima del Coronavirus:
“La paura della morte la porto sempre addosso: quando la respiri nei posti di guerra non te ne puoi più liberare. Ma bisogna tenersela per sé, non ti puoi permettere di trasmetterla agli altri, altrimenti quelli che ti guardano cosa possono pensare? Andavo in panico all’inizio, magari avevo qualche linea di febbre e pensavo al peggio, soprattutto di finire in quei lebbrosari dove sono morte chissà quante persone. E non lo sapremo mai…”.
Invece, sulla polemica ormai superata con Striscia la Notizia per il suo look all’apparenza trasandato, Giovanna ricorda, per chi fa il suo mestiere, che la gente ha “bisogno di vedere in tv persone normali e non modelli patinati irreali”. Correrà presto, però, a porre ‘rimedio’ ai capelli, mentre guai a toglierle quei suoi adorati maglioncini tutti uguali:
“Ma avete visto che capelli lunghi che ho? Ci andrò in Italia, li taglierò 30 centimetri (…) E vogliamo parlare delle magliette, pure tanto criticate? Mi dicono che metto sempre la stessa, nera: ma io, per praticità, ne ho 40, tutte simili: vanno bene per sistemare il microfono e per come mi stanno addosso“.
1. Gianni ha scritto:
10 agosto 2020 alle 16:50