
6
luglio
Rai2, Laura Tecce scalpita per una «Second life». Per noi è no

Laura Tecce
Nei nuovi palinsesti di Rai2 dovrebbe far capolino un progetto di seconda serata chiamato Second Life. Titolo emblematico se si pensa che la conduzione del suddetto programma potrebbe essere affidata a Laura Tecce, il cui nome viene ciclicamente riesumato senza apparente motivo per la conquista di un posticino in video nel servizio pubblico. Per la giornalista più che di una second life potremmo parlare di una terza o forse quarta vita: dell’ennesimo tentativo di collocamento in tv, pur in assenza di brillanti performance.
La nuova trasmissione dovrebbe raccontare il lato meno noto di alcuni politici attuali, al di là della loro vita pubblica (che in realtà già ci basta e avanza). A svelare le imperdibili gesta private dei nostri governanti dovrebbe insomma essere una conduttrice della quale non si ricordano però le abilità nella conduzione, né si rammentano le spiccate competenze televisive. Evidentemente, in Rai per certi profili il curriculum non è un fattore determinante e le credenziali che contano sono altre.
In compenso, della giornalista si ricordano invece alcune uscite sui social caratterizzate da toni inappropriati, offensivi, pecorecci. Un paio di anni fa, entrando a gamba tesa nei commenti di un post su Facebook, la donna rispondeva con veemenza ad un utente (“Ma chi ti si incula. Fatti ricoverare. Terrone“), dopo essersela presa – sempre in quel frangente – con un “terrone foggiano” ed averlo invitato a “togliersi dalle palle“. Noblesse oblige.
Ah, ma è sempre questa signorina?! pic.twitter.com/ROGyNOu7zO
— Davide Maggio (@davidemaggio) July 2, 2020
Fortunatamente, a distanza di tempo, la giornalista ha concesso una ’second life’ anche alle proprie opinioni nei confronti dei meridionali, oltre che alle proprie prospettive professionali. Il suo ennesimo tentativo di riesumazione televisiva ci sembra però una goffa forzatura che si fatica a motivare: per un programma come quello allo studio, volendo, la Rai avrebbe disposizione risorse interne e volti anche ben più conosciuti al pubblico.
I nomi estratti dal cilindro, magari pur con il sospetto di una sponsorizzazione politica, non ci convincono mai. Per noi è no.

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