Il focolaio del San Raffaele Pisana a Roma si allarga ed ‘entra’ alla Rai di Saxa Rubra: cinque operatori risultati positivi, nove dipendenti costretti all’isolamento, una sessantina di tamponi fatti ed altri in programma in queste ore. Nonostante tutte le misure di precauzione adottate, c’è allerta negli studi e il timore che la situazione possa peggiorare.
“Stiamo tutti molto attenti, appena arrivi siamo sottoposti a termoscanner, ci dotano di mascherine, in ascensore si sale uno per uno, nei locali si sta in due, eppure tutto questo non è bastato, la cosa un po’ ci preoccupa“
racconta al Messaggero un dipendente Rai.
“Chi ha famiglia inizia ad avere timore, anche se l’azienda ha messo in campo tutto quel che era previsto per carità”
sono le parole di un’altra ‘forza Rai’ impiegata a Saxa Rubra.
Tutto sarebbe partito, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, dalla clinica romana, dove una donna – dimessa – avrebbe contagiato il cognato che lavora a RaiSport. Da qui la diffusione del Covid-19 nel centro di produzione Rai, che conta ad oggi cinque positivi al virus. Grazie al cartellino di ciascun dipendente e ai turni, sono stati subito ricostruiti i contatti e circoscritto ad un determinato numero di persone il dubbio di ‘pericolosità’. Le misure adottate sono molte: oltre al termoscanner all’ingresso e all’utilizzo dell’ascensore uno per volta, mascherine e guanti per tutti, bar con le dovute distanze e pannelli plexiglas nella mensa.
“Forse è proprio perché siamo così tutelati che siamo preoccupati“
fa sapere un altro dipendente. La situazione, chiaramente, è tenuta sotto osservazione.