Ieri, a Roma, Piazza del Popolo è stata invasa dai gilet arancioni, centinaia di persone che hanno chiesto, tra le altre cose, la fine del governo Conte e il ‘ritorno alla lira italica’. A documentare la situazione c’erano anche le telecamere de L’Aria Che Tira, che non sono state certo accolte nel migliore dei modi.
Oggi, infatti, Myrta Merlino ha mostrato un video in cui un manifestante ha scaraventato con veemenza a terra la telecamera dell’inviato. Quest’ultimo – della serie ‘oltre al danno pure la beffa’ – non ha dovuto solo ‘incassare’ il brutto gesto ma anche un rifiuto – da parte del generale dei carabinieri a riposo Antonio Pappalardo – a commentare quanto accaduto poco prima:
“A che televisione appartieni? La7? Io non rispondo a La7”
risponde seccamente il leader del ‘popolo arancione’, allontanandosi dall’inviato e manifestando – forse per questioni politiche – la sua volontà di non rilasciare dichiarazioni a La7. Di rientro in studio, la Merlino non si è sottratta dal fornire la propria opinione sull’accaduto, sottolineando come un episodio di violenza del genere andrebbe condannato a prescindere dall’emittente televisiva che ne resta ‘vittima’:
“Voglio soltanto dire al generale Pappalardo: lui può parlare o non parlare con chi gli pare, ma la violenza non è mai ammessa. Scaraventare telecamere per terra e impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro è sempre un gravissimo errore, tutto qua!”.
Anche la troupe di Tagadà, tanto per rimanere in casa La7, ieri è stata insultata e aggredita durante la protesta.
#lariachetira @MyrtaMerlino si rivolge al Generale #Pappalardo: “Scaraventare telecamere per terra e impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro è sempre un gravissimo errore” https://t.co/56KPV3n2hW
— La7 (@La7tv) June 3, 2020