Promossi
9 a Homeland. Nove anni e otto stagioni dopo, è calato in America il sipario sulla serie spionistica. Nata come la storia di un militare sospettato di essere un traditore, col tempo si è addentrata nella politica estera statunitense raccontandone, con chiarezza ma senza essere banale, le contraddizioni e i punti critici. Sebbene la conclusione sia arrivata tardiva, gli sceneggiatori sono riusciti ad evitare il rischio, sempre incombente in questi casi, di snaturare il prodotto.
8 gli Arteteca. Il duo comico napoletano supera il 10% di share con Finalmente Sposi, film proposto da Rai2 che li vede protagonisti. In questi anni la tv ha commesso l’errore di sottovalutare l’appeal dei comici di Made in Sud, rimasti per lo più confinati al programma comico.
7 alle recenti dichiarazioni di Ambra al Corriere (per maggiori info clicca qui). Non si capisce quale molla le sia scattata dopo tutti questi anni (sarà la quarantena?), ma l’autoanalisi fatta appare lucida e lascia ben sperare per un futuro lontano dagli snobismi che hanno caratterizzato parte della sua ’seconda vita’ mediatica. Basta fare di tutto per non essere Ambra.
6 a Hollywood. Ryan Murphy riscrive per Netflix la storia del cinema a stelle e strisce come fosse una novella a lieto fine. Si lascia guardare e incuriosisce per via di alcune commistioni con la realtà, tuttavia il risultato è abbastanza mellifluo. Il lieto fine non è frutto di sliding doors bensì di accadimenti che vanno per il verso giusto in maniera sin troppo facile.
Bocciati
5 a Pamela Prati che va su tutte le furie per l’annuncio della replica della sua intervista sul caso Caltagirone a Verissimo (per maggiori info clicca qui). Ancora parla?
4 a Missione Fashion Style, nuovo pilota di Real Time in cui il parrucchiere Federico salva dal baratro ’saloni da incubo’. Se il peccato di scarsa originalità era concedibile, lo stesso non può dirsi per il programma in sè, avaro di idee autorali e soprattutto dall’impianto fake dall’inizio alla fine.
3 al mesto addio di Disney Channel. Il canale più amato dai bambini di Sky, nato ben 22 anni fa, lascia il Belpaese sotto silenzio. E Disney+, che idealmente ne raccoglie il testimone, non è la stessa cosa.
2 al caso Striscia la Notizia – Giovanna Botteri. Parlare di bodyshaming è stato fuori luogo. Parimenti il tg satirico non può certo vantarsi di aver difeso la giornalista contro gli hater, anche perchè se così fosse – nella migliore delle ipotesi – avrebbe dato loro un megafono.
1 a Massimo Giletti. Il giornalista critica la mala informazione altrui senza guardare in casa propria (per maggiori info clicca qui).
1. PeppaPig ha scritto:
6 maggio 2020 alle 17:34