Una polemica di troppo. Dopo il disappunto – da noi condiviso – avanzato da Paolo Bonolis e relativo alla scelta di Mediaset relativa allo stop di Avanti un Altro (nonostante le puntate inedite fossero già tutte registrate), quest’oggi è Lucio Presta, agente del conduttore, a ‘colpire’ l’azienda, rea di aver programmato al sabato sera l’ultima edizione di Ciao Darwin (in onda lo scorso anno). La polemica – in questo caso – riguarderebbe la ’sovrapposizione’ con Il meglio di Viva RaiPlay! su Rai1.
Caro Lucio che ce lo diciamo a fare!!
— Rosario Fiorello (@Fiorello) March 20, 2020
inizia Presta su Twitter ottenendo immediatamente l’appoggio di Fiorello, ormai rassegnatosi a tali logiche (“Caro Lucio che ce lo diciamo a fare!!). Lo showman siciliano, in una diretta Instagram con Jovanotti, è tornato sull’argomento dichiarando pure che in questo momento parlare di sfide televisive non ha senso. Peccato però che nessuno, appunto, l’avesse fatto fino alla questione poc’anzi citata e sollevata proprio dallo showman e da Presta. I programmi, infatti, sono delle “repliche” (anche se lo show di Fiorello non è mai andato in onda su Rai 1). Due prodotti che il pubblico ha già avuto modo di scegliere (o non scegliere) in passato e che sono tutt’ora disponibili sulle piattaforme RaiPlay e MediasetPlay. Se poi una rete deve tutelare e valorizzare anche una replica, non ne usciamo più.
Con Jovanotti, Fiorello critica, più o meno apertamente, anche la posizione di Mediaset che ha deciso di programmare lo show di Bonolis contro Viva Raiplay, in palinsesto da tempo. Ma al posto di Ciao Darwin sarebbe dovuto andare prima Amici, programmi di punta, e poi il film Quo Vado di Checco Zalone. Inoltre Ciao Darwin, nel corso della sua storia, è andato in replica durante l’estate proprio nella collocazione del sabato sera. Dunque, la scelta di colmare il buco lasciato da Amici, con un prodotto rodato e soprattutto in una serata – come quella del sabato – che Canale5 dedica tutto l’anno all’intrattenimento, appare assolutamente lecita se non condivisibile, soprattutto in un momento così particolare per i palinsesti, completamente stravolti a causa del Coronavirus.
Ma poi da quando la semplice e scontata controprogrammazione per giunta con prodotti diversi (e con diversi obiettivi) può essere una colpa?
1. PAOLO76 ha scritto:
20 marzo 2020 alle 19:51