Camionisti in Trattoria ha cambiato autista. Alla guida della quarta stagione del programma in onda sul Nove, infatti, è arrivato Misha Sukyas, chef milanese di origini armene, subentrato in corsa al ruspante Rubio. Quest’ultimo aveva fortemente caratterizzato la trasmissione, che in qualche modo gli era stata cucina addosso, dunque l’avvicendamento al volante si è fatto sentire.

Con l’arrivo di Misha, il principale cambiamento è stato nello stile, che è rimasto sì in linea con il carattere spartano del contesto ‘camionistico’ ma si è anche distaccato dall’approccio orgogliosamente borgataro di Rubio. Lo chef di Frascati non si tratteneva dall’utilizzare espressioni anche sfacciate e si lanciava a capofitto sulle pietanze, dimenticando talvolta l’uso delle posate. Il programma, in questo modo, coltivava lo stereotipo – un po’ cinematografico – legato alla figura del camionista.

Pur proseguendo in una direzione analoga, Misha ha smorzato il livello di coatteria sia nel rapporto con i camionisti incontrati, sia nel racconto culinario, stavolta declinato secondo il marcato accento milanese dello chef armeno, probabilmente utilizzato come alternativa a quello romanesco di Rubio. Poco casereccio, e quindi poco in linea con lo spirito della trasmissione, l’intercalare «and thats’ it!» pronunciato dal conduttore.

A rimanere inalterati, invece, sono stati i menù delle trattorie frequentate dagli autotrasportatori: saporiti, abbondati, esageratamente calorici. Salutisti mai, per nessuna ragione al mondo. Gli ascolti del programma sono calati a poco più dell’1% di share (peggior risultato lo 0.8% segnato lo scorso 8 marzo, miglior risultato l’1.7% per la prima puntata).

Articoli che potrebbero interessarti

	Camionisti in Trattoria: inizia la nuova era, con Misha Sukyas
	Chef Rubio, addio a Discovery: «E’ stata l’unica cosa giusta da fare». Per l’azienda, divorzio consensuale
	Camionisti in Trattoria: chef Rubio torna su strada